Una seconda casa: un posto familiare dove scambiare una parola, farsi una risata, confidare un pensiero o lasciarsi contagiare dalle battute di colui che anche io fin da piccola ho sempre chiamato Ercolino, Ercole Di Resta. Accade in un piccolo paese come Ponte dove la comunità è di pochi abitanti e la storia di ognuno si intreccia con quella degli altri compaesani proprio come se si trattasse di una grande famiglia, allargata. Il piccolo negozio posto all’esordio in una stanza di un fabbricato al centro dell’incrocio di snodo per le varie direzioni Sessa Aurunca, Roccamonfina e le Toraglie, fu poi trasferito più avanti in un locale molto più spazioso per offrire più prodotti. Un piacere fare la spesa, tra uno scherzo, una risata e la notizia dell’ultima ora, dove lo sguardo era sempre attento prima di tutto alla casalinga che poteva anche permettersi di non avere la dispensa pronta per ogni evenienza perché sapeva che a due passi c’era la “Puteca di Ercolino”. E dopo il matrimonio con Anna Acquaviva, insieme hanno portato avanti l’attività per ben cinquant’anni, lasciando il segno fra diverse generazioni di quello che è il commerciante di paese: empatico, attento, disponibile. Il commercio al dettaglio sta scomparendo per effetto della globalizzazione che assorbe con sé la figura del negoziante che non ritroveremo più né a Ponte di Sessa Aurunca (CE) né nei grandi e diffusi centri commerciali.