Mostra “Fili di Sortilegio Elsa Morante e i corredi dell’Anima”al Carcere Borbonico di Montefusco.

Intervista al Sindaco di Montefusco, Salvatore Santangelo.

Riceviamo e pubblichiamo.

Intervista di Elisabetta De Feo.

1) Montefusco crocevia di arte, cultura e impegno sociale. Quanto impegno e lavoro richiede un risultato del genere per un piccolo borgo irpino che sta dando prova di grande entusiasmo e si pone come esempio in tal senso?

Montefusco dimostra ogni giorno che anche un piccolo borgo può generare grandi visioni. Dietro ogni iniziativa c’è un lavoro paziente, fatto di relazioni, programmazione, ricerca di risorse e, soprattutto, un enorme capitale umano: volontari, associazioni, scuole, cittadini.
Il “modello Montefusco” nasce proprio da questa alleanza: unire energie, mettere in rete competenze e trasformare un borgo in un luogo vivo, attrattivo e culturalmente credibile. L’entusiasmo che si vede oggi soprattutto con la Pro loco credo sia la ricetta per far diventare questo modello davvero uno strumento importante per la crescita di questo territorio.

2) il giorno 8 novembre, tra le tante iniziative del borgo, e’ stata inaugurata la Mostra di Arte Contemporanea su Elsa Morante “Fili di Sortilegio” che si e’ appena conclusa, il giorno 28 novembre. Cosa Le ha evocato questa Mostra, e quali le sue considerazioni?

È stata una mostra che ha parlato al cuore, prima ancora che all’intelletto. “Fili di Sortilegio” ha restituito una Elsa Morante intima, complessa, visionaria, mettendo in dialogo parola, identità e arte contemporanea. Mi ha emozionato la capacità delle artiste Rosanna De Cicco, Maria Rachele Branca, Maya Pacifico ed Anna Pozzuoli. di interpretare i “corredi dell’anima” come un viaggio nei sentimenti e nelle fragilità interiori. È stata un’esperienza intensa, poetica, che ha arricchito non solo gli spazi del Carcere Borbonico ma anche la sensibilità di chi l’ha visitata.

3) Il Vernissage della Mostra “Fili di Sortilegio- Elsa Morante e i corredi dell’anima” e’ stata preceduta dal Convegno di presentazione e di apertura, a cui ha preso parte come relatore. Crede che iniziative del genere possano ancora creare condivisione ed essere , soprattutto, occasione tradizionale ma preziosa, per diffondere e fare cultura?

Assolutamente sì.

Viviamo in un tempo in cui la cultura rischia spesso di essere consumata velocemente, quasi “in superficie”.
Incontri come quelli organizzati per il Vernissage restituiscono invece profondità, dialogo, pensiero critico. Sono momenti preziosi perché rimettono al centro la riflessione, la lentezza, la partecipazione, per questo ringrazio soprattutto l’ideatrice la professoressa Alessandra Aufiero– la dottoressa Graziella di Grazia– la prof.ssa Angela Nardiello, la Set Designer Antonella Ieppariello– Event Manager Elisabetta de Feo. Montefusco vuole continuare su questa strada: fare cultura non come ornamento, ma come occasione di crescita collettiva.

4) Il Complesso Monumentale Ex Carcere Borbonico sta sempre piu’ diventando, come altri monumenti del Borgo, contenitore di arte, cultura, storia, tradizione, e tanto altro. Quale significato ha per Lei e quanto ancora intende fare per valorizzare e “riempire” questi maestosi e significativi “contenitori”?

Il Complesso Monumentale dell’Ex Carcere Borbonico rappresenta l’anima più profonda e simbolica di Montefusco.
Restituirgli vita significa trasformarlo da luogo di dolore e memoria a spazio di rinascita culturale, capace di accogliere arte, storia, musica, tradizioni e nuove forme di creatività. Ogni evento, ogni mostra, ogni visita guidata è un tassello di un percorso di rigenerazione che stiamo portando avanti con convinzione e rispetto.
Ma il nostro lavoro non si ferma qui: intendiamo ampliare l’offerta culturale, rendere fruibili nuovi ambienti, e consolidare sempre più il ruolo del Complesso come grande contenitore identitario, non solo per Montefusco ma per tutto il territorio circostante.

5) L’Associazione Connessioni Creative, si e’ fatta promotrice dell’evento grazie ai contributi della Regione Campania partecipando al Bando Piano della Promozione Culturale 2025, in Partenariato con il Comune di Montefusco. Quanto crede  sia importante partecipare a Bandi Regionali e nazionali, considerata la difficoltà che spesso i piccoli comuni hanno nel proporre iniziative, considerata anche la sofferenza di cassa che patiscono?

Per un piccolo Comune è fondamentale, per non dire indispensabile.
Senza i bandi regionali e nazionali, e quindi senza i relativi finanziamenti, sarebbe impossibile sostenere progettualità di questa qualità. I piccoli Comuni hanno risorse econ omiche limitate, ma possiedono una ricchezza straordinaria: idee, luoghi, tradizioni, energie sociali. I bandi ci permettono di trasformare queste potenzialità in risultati concreti, di dare ossigeno alla cultura, al turismo, all’associazionismo e di costruire iniziative che altrimenti non potrebbero vedere la luce. È una strada che dobbiamo continuare a percorrere con professionalità e visione. E permettetemi anche un invito: i professionisti della cultura, dell’arte, della progettazione trovano a Montefusco sempre le porte aperte. Crediamo nella collaborazione e nella co-progettazione come strumenti essenziali per far crescere davvero un territorio.

6) In questa iniziativa, che ricordiamo essere stata realizzata dall’Associazione Connessioni Creative grazie ai contributi della L.R. 7/2003, in Partenariato con il Comune di Montefusco, ha preso parte anche la Pro-Loco di Montefusco, a cui ha delegato numerose iniziative. Quanto importante e’ per Lei questa collaborazione e questa presenza sul territorio del Suo Comune?

La Pro Loco è un vero pilastro della vita sociale e culturale del nostro paese.
È composta da persone che dedicano tempo, cuore e passione alla comunità, spesso in modo silenzioso ma determinante. Delegare loro diverse iniziative non è soltanto una scelta organizzativa: è un atto di fiducia, di riconoscimento e di corresponsabilità. Senza la loro presenza costante sul territorio, molte delle attività che oggi rendono Montefusco un borgo accogliente, dinamico e sempre in movimento non sarebbero possibili. Per questo ritengo che la collaborazione con la Pro Loco sia un valore da tutelare, valorizzare e rafforzare. È una sinergia che arricchisce l’intera comunità e che rappresenta una delle nostre più grandi risorse.

7) La Mostra di Arte Contemporanea ha visto l’allestimento di opere d’arte di quattro straordinarie artiste, le cui opere hanno affiancato e si sono connesse all’allestimento permanente di un altra importantissima testimonianza artistica che e’ rappresentata dal Museo del Tombolo, proprio nelle sale del piano superiore del Carcere Borbonico. Le chiedo, quale significato ha per Lei il Museo del Tombolo e quale significato ha aggiunto nel vedere opere di Arte Contemporanea, espressione e rivisitazione attuale e personale delle 4 artiste, accostarsi a quelle opere testimonianza della storia e della tradizione di Montefusco ?

Il Museo del Tombolo è uno scrigno di identità.
Ogni merletto custodisce una storia: una storia di mani sapienti, di pazienza, di memoria, di donne che hanno tramandato un’arte antichissima e profondamente legata all’anima di Montefusco. Vedere le opere contemporanee delle quattro artiste accostate ai manufatti del tombolo ha creato un dialogo potentissimo: tradizione e modernità che si incontrano, radici e visioni che si intrecciano.
È proprio questo il senso più profondo del nostro lavoro culturale: non limitarsi a conservare il passato, ma farlo parlare al presente, renderlo vivo, attuale, capace di ispirare nuove forme di creatività. È stato un incontro di linguaggi che ha emozionato e arricchito tutti, restituendo al pubblico la percezione di quanto la nostra storia possa ancora generare bellezza e nuovi significati.

8) La Mostra di Arte Contemporanea “Fili di Sortilegio- Elsa Morante e i corredi dell’anima”, come e’ stata accolta dal pubblico e che riscontro ha ottenuto, considerato il fatto che in contemporanea vi erano altre due mostre in corso?

La risposta del pubblico è stata straordinaria.
Nonostante la sovrapposizione con altre iniziative, “Fili di Sortilegio” ha registrato un afflusso costante, attento, curioso.
Molti visitatori hanno apprezzato la qualità dell’allestimento, la profondità del tema e l’atmosfera evocativa delle sale.
È stata percepita come una proposta culturale di livello, capace di distinguersi e di lasciare un’impronta emotiva forte.
Avere avuto contemporaneamente tre mostre importanti come – ’”, la mostra dedicata a di , ospitata sempre al arcere Borbonico, e “ ’”, nello storico Palazzo Giordano, promossa da e è stato un motivo di profondo orgoglio per la nostra amministrazione, ma direi per tutta la comunità. Montefusco si conferma così palcoscenico e crocevia di arte, cultura e impegno sociale, un borgo che continua a intrecciare bellezza, memoria e creatività verso traguardi sempre più ambiziosi.

9) Prossimi Eventi e Progetti in vista di questo periodo natalizio?

Stiamo lavorando a un programma dedicato soprattutto ai bambini e alle famiglie, con appuntamenti che richiamano la spiritualità, la musica e le tradizioni più autentiche del Natale.
Sarà un periodo più raccolto, pensato in modo particolare per la nostra comunità, anche per permettere a tutti di recuperare le energie dopo un anno intenso, ricco di lavoro, eventi e progetti importanti. Questo momento più “interno” ci consentirà di prepararci al meglio al nuovo anno, che porterà con sé grandi e entusiasmanti novità, capaci – ne sono convinto – di far compiere a Montefusco quel salto di qualità che merita.
Un Natale, quindi, semplice ma significativo, che pone al centro le persone e lo spirito di comunità.