CASTEL VOLTURNO. IL SINDACO POSTA SU FACEBOOK È SUBITO POLEMICA

di Maria Perillo

CASTEL VOLTURNO. È con un post sulla sua pagina Facebook che il primo cittadino Dimitri Russo invita la popolazione a ritrovare senso di appartenenza, tradizioni e memoria storica.

A seguito della mancata partecipazione degli stessi cittadini alla processione tenutasi ieri dopo la messa, il sindaco riporta la conversazione con la madre e spende due parole sfruttando il mezzo di comunicazione più diretto; facebook!

La  risposta non tarda ad arrivare.

Come egli stesso scrive,

“il problema più grande è che la stragrande maggioranza dei cittadini non ha sentimento di appartenenza, non le tradizioni, e non ha memoria storica. A Castel Volturno c’é una popolazione variegata di persone provenienti da ogni parte del mondo (80 nazionalità diverse) e dall’hinterland napoletano. Persone che ogni anno cambiano. Migliaia vanno via, migliaia arrivano. E sono per lo più disperati, disgraziati. Scelgono Castel Volturno per necessità, per sopravvivere, perché in un qualsiasi altro posto d’Italia avrebbero problemi di sopravvivenza. A Castel Volturno ti butti in una villetta, in uno dei tanti viali privati, paghi, nella peggiore dell’ipotesi, un fitto irrisorio, e fai quello che vuoi, anche attività illecite. Del paese, delle sue tradizioni, dei suoi usi e costumi, della sua comunità, del suo decoro urbano, a chi è venuto per sopravvivere e per sfruttarlo, gliene frega altamente. Il tutto viene favorito da un territorio lungo, lunghissimo, non circolare. Se unissimo i due estremi del territorio (Lido Varcadora e foce Agnena), distanti trenta km e li unissimo, avremmo un paese completamente diverso, migliore. Avremmo una vera comunità, quella che oggi manca. Se non possiamo accorciarlo fisicamente lo dobbiamo fare culturalmente”.

Propone così una  campagna educativa nelle scuole, vara il  divieto ai neomelodici,  e continua :

“senza una riqualificazione umana, quella urbana e ambientale sarebbe inutile. Nei comuni delle province di Benevento, di Avellino, di Salerno, a differenza di Caserta e Napoli, se non vedi un pezzo di carta a terra e, soprattutto, sulle piazzole di sosta delle strade a scorrimento veloce, è perché c’é appunto il sentimento di appartenenza ad una comunità (non intaccato dalla cultura metropolitana) e un alto livello di civiltà. Ad Airola (BN) a nessun cittadino può mai passare per la testa di buttare la sua monnezza domestica in un campo o sulla tangenziale, quello che da noi avviene ogni giorno. La civiltà e l’amore per il proprio territorio vanno insegnati”.

Ma i cittadini non sono tutti d’accordo con lui; molti affermano di vivere a Castel Volturno da anni e di non esser mai riusciti ad integrarsi per via della mentalità chiusa, altri lamentano la presenza di extra comunitari ed invitano il primo cittadino a chiedere a questi ultimi senso di appartenenza (sottolineandone cinicamente l’elevato numero).  Qualcun’ altro si sente offeso dai commenti dei cittadini stessi e si riprendono tematiche relative alle differenza tra chi vive al centro e chi a destra Volturno.

Tanti, numerosi, quelli che sottolineano la questione rifiuti.

Intanto la pioggia di commenti prosegue e tutti restano con gli occhi sospesi in attesi di risposte e commenti.