di Maria Perillo.
CASAL DI PRINCIPE. Nel 1989, Paolo, un ragazzo perbene, scomparve.
26 anni dopo, a seguito delle dichiarazioni di un pentito, si scoprì che per motivi futili ed incomprensibili la camorra gli aveva riservato un “brutta fine”.
Il suo corpo non e1 mai stato ritrovato.
Nell’orrore di quel dramma, il fratello Amedeo si sente impotente, come lui stesso dichiara:
“sentivo di non poter fare niente”.
Da quella storia Amedeo ne trae un libro scritto a quattro mani con Paola Zanuttini. Il libro narra la vicenda di Paolo attraverso il dolore di Amadeo, non affonda le mani nell’inchiesta ma sottolinea la storia di uno che si è salvato e che decide di raccontarsi, trovando complicità in una giornalista.
Nello stesso libro Amedeo scrive:
non mi rendevo conto che esisteva un altro modo con regole normali fuori da Casal di Principe.
Da quel libro Maurizio Braucci (scrittore e sceneggiatore) e Massimiliano Virgilio (scrittore) entrambi napoletani, ne hanno tratto una sceneggiatura, base di partenza per il film presentato ieri a Venezia.
La regia è di Bruno Oliviero, anch’egli Partenopeo, di Torre del Greco.
Il film, è stato girato completamente a Casal di Principe.
Alla proiezione era presente anche il sindaco Renato Natale.