Comitato spontaneo genitori, studenti e docenti I.T.S. Buonarroti di Caserta
COMUNICATO STAMPA
CASERTA.”Il Buonarroti sta morendo”. Questa una delle frasi contenute in un’accorata lettera che, attraverso gli studenti, sta arrivando a tutti i genitori che hanno un figlio presso lo storico Istituto per geometri di Caserta. La lettera è un’iniziativa del Comitato formato dagli stessi genitori dagli studenti e dai docenti. Con essa si porta a conoscenza di tutti che i lavori strutturali dell’edificio non sono ancora iniziati e che fonti autorevoli hanno confermato l’impossibilità da parte degli studenti del Buonarroti di mettere piede per gran parte del l’anno scolastico nel loro istituto.
Dopo la protesta con le manifestazioni pubbliche che hanno visto davanti alla Prefettura e al palazzo della Provincia le famiglie con gli studenti e i docenti, dopo le lezioni organizzate in piazza Vanvitelli, dopo il rifiuto delle Istituzioni competenti ad ascoltare le proposte che il Comitato intendeva avanzare per la risoluzione della problematica, tutte le componenti della scuola hanno deciso di intraprendere azioni più forti ed incisive per difendere il diritto allo studio di 650 studenti oramai emarginati ed abbandonati dalle Istituzioni.
Emblematica una lettera aperta scritta da uno giovane del Buonarroti al Prefetto di Caserta.
In essa in maniera molto cortese si sottolinea come molte volte le parole “democrazia” e “solidarietà” rivolte dagli uomini delle istituzioni ai giovani, rimangano vuote e prive di significato perché non sono testimoniate in prima persona da chi le pronuncia. Gli studenti si sarebbero aspettati che chi ha responsabilità di governo, da buon servitori dello Stato, avesse speso le sue energie per andare incontro a chi era in difficoltà. Avesse almeno ascoltato. Fosse stato vicino a chi stava soffrendo anche se non era in grado di dare soluzioni. Così non è stato.
In settimana genitori e docenti hanno presentato un esposto denuncia alla Procura della Repubblica. Nel documento si invita la Magistratura a disporre gli opportuni accertamenti in ordine alla mancata ripresa dei lavori nonostante lo stato di necessità ed urgenza. Si chiede che vengano individuati eventuali profili d’illiceità penale e si proceda nei confronti dei soggetti responsabili.
Ieri, papà e mamme degli studenti del Buonarroti, si sono presentati alle assemblee di classe indette per le elezioni dei rappresentanti della componente genitori. Dal confronto tra genitori e docenti è emerso un quadro desolante: molti studenti frequentano saltuariamente o arrivano in ritardo per problemi legati ai mezzi di trasporto; nelle scuole ospitanti non viene consentito l’utilizzo delle lavagne elettroniche e dei laboratori; la didattica è ridotta al minimo. In quasi tutte le classi i genitori hanno verbalizzato un documento di diffida indirizzato alle Istituzioni scolastiche nelle persone della Ministra dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, della Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Caserta, ritenuti i primi responsabili di questo stato di fatto. Ad essi è stato chiesto di porre in essere, anche attraverso l’assunzione di impegni economico/finanziari, tutte le azioni necessarie affinché venga ristabilito un regolare orario scolastico antimeridiano e garantito un effettivo diritto allo studio.
I genitori contestano il quadro orario delle classi del triennio diramato in violazione a precise disposizioni ministeriali sul monte ore di riferimento previsto dagli ordinamenti per la secondaria di II grado. Ciò comporta che è violata la disposizione sulla validità dell’anno scolastico. Gli studenti del triennio svolgono meno di 21 ore settimanali a fronte delle 32 previste.
La durata oraria della lezione è stata ridotta a 50 minuti ed anche qui i genitori contestano una violazione alle disposizioni ministeriali le quali vietano tassativamente qualsiasi riduzione a 50 minuti della durata oraria qualora siano coinvolti tutti i giorni della settimana e tutte le ore di lezione.
Genitori e docenti hanno promosso una raccolta fondi per coprire le spese legali necessarie per presentare un ricorso al TAR con lo scopo di chiedere l’annullamento dei due dispositivi di Provincia e Dirigente scolastico che obbligano lo svolgimento pomeridiano delle lezioni con un orario ridotto oltre i limiti consentiti dalla legge.
Ma non finisce qua, i genitori stanno preparando anche azioni legali per richiedere il risarcimento dei danni materiali e del danno morale subito, collegato al turbamento psicologico, allo sconvolgimento della vita sociale delle famiglie e degli stessi studenti nonché alla c.d. “perdita della chance” conseguente al rallentamento del corso di studi e alla perdita di occasioni lavorative.
Forti delle decine di sentenze dei tribunali amministrativi che ordinano all’Amministrazione scolastica di pagare i danni quando non è in grado di assicurare un sufficiente accesso all’istruzione, i genitori del Buonarroti sono decisi a far valere i loro diritti ma soprattutto quelli dei loro figli.