di GIOVANNA PAOLINO
La questione della villetta comunale di via Avellino nel Rione Acquaviva sembra non avere mai fine .
E questo mentre , invece, il Sindaco Carlo Marino dichiara che ” l’amministrazione comunale sara’ sempre piu’ impegnata nel recupero e nel riuso dei luoghi della citta’ , con la preziosa collaborazione delle associazioni e dei cittadini”.
A denunciare , ancora una volta, la situazione della villetta comunale di Via Avellino e’ l’Avvocato Luigi Pace , legale rappresentante del Sig. D’Alessandro Pietro , che risiede in un immobile confinante con la villetta stessa.
” La settimana scorsa- dice Luigi Pace – ho dovuto istanziare una denunzia contro ignoti perché, negli ultimi mesi, più volte, soggetti presumibilmente malintenzionati, si sono introdotti, od hanno tentato di introdursi nell’abitazione del mio assistito. sig. D’Alessandro Pietro”.
“Quanto accade in danno del mio patrocinato – continua – vede indirettamente coinvolto il Comune di Caserta – la villetta confina, si precisa, con l’immobile dove risiede il mio cliente – : difatti, la recinzione che delimita le due proprietà è inferiore ai due metri di altezza, ed il parco pubblico non dispone di un impianto di videosorveglianza”.
” Per questo motivo- spiega – ho anche protocollato presso gli uffici dell’amministrazione comunale una diffida ad installare una recinzione idonea ed un funzionante impianto di sorveglianza”.
La villetta di via Avellino, allo stato attuale risulta chiusa, a cagione di una ordinanza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere del 2012, che obbliga il Comune di Caserta ad adottare ogni provvedimento necessario a salvaguardare la qualità della vita del sig. D’Alessandro Pietro e del suo nucleo familiare.
Orbene, l’amministrazione comunale, che nel corso degli anni non ha mai dato ottemperanza al succitato provvedimento, in questi giorni starebbe vagliando l’opportunità di cambiare la “destinazione d’uso” della villetta, e trasformarla in una pubblica piazza.
” Secondo il dirigente comunale preposto e finanche dell’assessore di competenza – afferma Luigi Pace – questo sarebbe un ottimo modo per – utilizzo le loro stesse parole – “scavalcare i limiti imposti dall’ordinanza””-
E aggiunge : ” E’, in tutta franchezza, uno strano concetto di considerare la legalità, a cui ci si opporrà fermamente, con tutti i rimedi di legge possibili”.
Ma non e’ tutto.
L’Avvocato Pace afferma di avere avuto notizia dal Presidente del Comitato Rionale Acquaviva, Antonio Rea, che da qualche giorno, un altro Comitato cittadino, nella specie, il Comitato Città Viva ha occupato, senza alcun permesso od autorizzazione, quindi in modo del tutto abusivo ed illegittimo, un’altra villetta situata nel Rione Acquaviva, e precisamente il parco pubblico di Via Arno, e lì sta organizzando manifestazioni, ” ovviamente, come detto, senza alcun permesso”.
“Ciò che sorprende il Comitato Rionale Acquaviva, ed altresì chi scrive- dichiara Luigi Pace – e che tutto ciò avviene con il consenso più o meno tacito del dirigente comunale di competenza e dell’assessore preposto: addirittura, trova il plauso pubblico di esponenti del consiglio comunale”.
“Lo ripeto, a mio avviso, tutto ciò rappresenta uno strano concetto di interpretare la legalità- continua – ben vengano iniziative volte alla riqualificazione del quartiere Acquaviva, ma che non si prescinda dalle prescrizioni di legge, già troppe volte mortificata nella nostra città”.
“Ad, ogni modo- conclude – per quanto riguarda la villetta di Via Avellino, in assenza di riscontro da parte del Comune, la settimana prossima istanzierò specifico provvedimento d’urgenza nell’interesse del sig. D’Alessandro, mentre il Comitato Rionale Acquaviva, nella persona di Antonio Rea, da me rappresentato, e per quanto riguarda il parco pubblico di Via Arno, si riserva di adottare tutte le iniziative di legge del caso, ove la situazione dovesse perdurare”.