Due anni di Pacifico & Co buttati … nella spazzatura!

Comunicato stampa dell’ Associazione Mondragone Bene Comune

Mondragone (CE) < E’ facile parlare quando non si hanno responsabilità, quando non si deve gestire … >: questa è l’ accusa che qualcuno ha avanzato all’ AMBC a proposito delle sue analisi e segnalazioni sulla bufera che si è abbattuta sulla città in piena estate per colpa dell’incapacità di Pacifico di gestire i rifiuti. Avremmo tanto voluto essere messi alla prova del governo della città, ma altri – purtroppo – hanno pensato di metterci soltanto alla porta. Non è, quindi, colpa nostra se l’unica cosa che possiamo fare ( per altro indispensabile! ) è quella di proporre, criticare costruttivamente e segnalare. La gestione dei rifiuti è stata da sempre in cima ai nostri pensieri. Non dovevamo certamente aspettare la recente bufera ( che era comunque nell’aria da tempo ) per dire la nostra https://www.v-news.it/mondragone-ambc-si-procedera-con-la-rottamazione-delle-imposte-locali/ . E gli interventi linkat in questo articolo sono soltanto una piccola parte, altri- prima e dopo – ce ne sono stati, senza alcun riscontro da parte dell’Amministrazione Pacifico . E’ vero, niente è facile,ma è altrettanto vero che nulla è impossibile. Anche perché in tanti comuni buone pratiche hanno da tempo superato qualsiasi anomalia nella gestione dei rifiuti. La < rivoluzione > sui rifiuti non è particolarmente complicata. Occorre innanzitutto seguire le priorità dettate dall’Unione europea e dalle normative italiane e spingere di più sulla raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti domestici , accompagnata da un grandel lavoro di comunicazione ( possibilmente un po’ meno casereccio di quello al quale ci stanno abituando ) e di coinvolgimento dei cittadini , dei quartieri e delle imprese, che a loro volta devono ridurre la produzione di scarti. Sul riciclo, sulla seconda vita delle cose e sulla riduzione drastica dei rifiuti si può fare tanto, a partire dalle scuole, dalle famiglie, dagli esercizi commerciali. Anche studiando incentivi e premialità . Occorre avere l’obiettivo del 70% ( almeno ) di differenziata e di solo il 30% di immondizia indifferenziata.

Quest’ultima non deve più finire ovviamente negli inceneritori ( chi parla ancora di inceneritori –come di recente ha fatto Salvini – fa propaganda ) o nelle discariche, soluzioni ormai considerate superate dall’ Europa , ma – per esempio- in impianti di trattamento meccanico biologico che compattano i rifiuti eliminando l’umidità residua e il materiale finale, ridotto di peso, può essere usato nell’edilizia o come combustibile per gli impianti cementieri.

Ma prima d’ogni altra cosa occorre farla finita con qualsiasi contaminazione dei rifiuti con l’economia criminale , che da tempo si arricchisce nella gestione dei rifiuti. E, per questo, vanno anche verificate modalità diverse ( tra quelle previste dalla legge ) di gestione della raccolta dei rifiuti , studiando tecnicamente ( soprattutto per quanto riguarda <cost e benefici> ) modelli alternativi. Poi c’è l’ineludibile problema del controllo del territorio ( a parte dall’implementazione di un sistema di videosorveglianza ) per farla finita con il criminale abbandono – addò coglio coglio – dei rifiuti, c’è la questione evasione ed elusione e la necessità (e fra poco l’obbligo ) dell’ introduzione di un nuovo sistema di tariffazione . E, infine, c’è bisogno di evitare che sui rifiuti ci siano troppi “ galli a cantare ”.

Lasciamo lavorare l’assessore Federico e solo lui. Diciamo, una volta per tutte, al consigliere regionale, a qualche consigliore non proprio disinteressato , a qualche < vivace > consigliere comunale che ha scambiato il suo ruolo con quello dell’assessore e a qualche < potestà di quartere > di farla finita con l’esibizionismo, il presentismo e le continue interferenze ed ingerenze. Come si vede, sui rifiuti c’è bisogno di un grande pianointegrato e non del solito, vecchio e rituale capitolato d’appalto. C’è bisogno di un progetto fattibile, ma < rivoluzionario > e, purtroppo, inesistente nell’agenda – inesistente – di questo < sindaco inesistente > .