Tokyo si illumina d’azzurro grazie a Mattia Furlani, nuovo campione del mondo nel salto in lungo. A soli 20 anni l’atleta reatino ha conquistato il primo oro iridato dell’Italia nella disciplina, firmando un 8,39 da brividi che vale il primato personale e la vetta del podio. Una misura arrivata al quinto tentativo, dopo un avvio complicato con un nullo e una progressione di salti aggiustata centimetro dopo centimetro, fino al balzo perfetto che lo ha portato oltre il giamaicano Tajay Gayle (argento con 8,34) e il cinese Shi Yuhao (bronzo con 8,33).Furlani ha esultato con le lacrime agli occhi, abbracciando lo staff e la mamma-allenatrice, avvolto nella bandiera tricolore. “Non so ancora se è reale, finché non sentirò l’inno non ci crederò. È successo qualcosa di magico: gara gestita alla perfezione, salto dopo salto. Devo ringraziare mia mamma, la mia fidanzata, mia sorella e tutta l’Italia che mi ha sostenuto. È un anno straordinario, ma è solo l’inizio”, ha detto a caldo ai microfoni Rai. Il suo 2025, del resto, aveva già preso i contorni di una stagione indimenticabile: campione mondiale indoor a Nanchino, bronzo olimpico a Pechino, ora il titolo che lo consacra tra i fuoriclasse assoluti della specialità. Furlani diventa così il simbolo della nuova generazione dell’atletica italiana, che dopo i fasti di Jacobs e Tamberi trova in lui un nuovo trascinatore. A Tokyo risuonerà l’inno di Mameli per celebrare il salto più lungo della sua carriera, ma anche il balzo che proietta l’Italia verso un futuro sempre più ambizioso nell’atletica leggera.