ROMA- Giorgia Meloni dichiara di essere “favorevole” al riconoscimento dello Stato della Palestina, peccato che per lei non sia il momento giusto, anzi ribadisce che potrebbe essere controproducente. Forti le polemiche del leader del M5S, Giuseppe Conte, che ha commentato le parole della Meloni come riprovevoli e codarde, l’ennesimo “atto di sudditanza”. Infatti, mentre ogni giorno, ora, minuto, i bambini di Gaza perdono la vita tra le bombe o perché gravemente denutriti, Giorgia Meloni mostra coscientemente il suo miserevole servilismo nei confronti di un carnefice, criminale di guerra come Netanyahu. In questi giorni, girano, ininterrottamente, foto e video di denuncia scioccanti di bambini ridotti in pelle e ossa, le stesse condizioni in cui, un tempo, erano ridotti gli ebrei nei lager. Il paradosso è proprio questo: un nuovo genocidio è compiuto da chi ne è stato, precedentemente, vittima. Non ci sono differenze, non ci sono scuse, le atrocità sono quelle. Proprio come allora i nazisti sterminavano gli ebrei nei forni crematori e nelle camere a gas, non mostrando alcuna pietà nemmeno di fronte ai bambini, oggi gli ebrei stanno sterminando il popolo palestinese. Di fronte a tali immagini si denuncia la complicità ignobile di governi come il nostro che continuano a voltare lo sguardo. La Meloni si è sempre sponsorizzata come “donna, madre, cristiana”, dov’è ora la sua misericordia cristiana? Dov’è il suo senso di maternità? Parole al vento, parole usate da chi fa campagna elettorale. Ci sono una quarantina di ex ambasciatori che chiedono alla Meloni di riconoscere lo Stato della Palestina, ma sappiamo che il nostro governo continuerà a chiudere gli occhi, a fare il gioco sporco del nemico, a sparare al vento frasi inutili di circostanza. No, un Presidente del Consiglio, degno di essere chiamato tale, non si comporterebbe così, tantomeno una madre, una credente ma lei fa appello a Dio solo quando le fa comodo per distorcere quelli che sono i veri valori cristiani a proprio piacimento. Consigliamo a Giorgia Meloni, prima di posare la testa serenamente sul cuscino la sera, di osservare bene quelle immagini, di guardare attentamente quei corpicini attaccati alle flebo, bambini costretti a nutrirsi di pietre e terra, perché mentre lei dice che i tempi non sono maturi, la popolazione palestinese sta svanendo, forse i tempi saranno “maturi” quando ci sarà l’intera estinzione dei palestinesi e allora non si porrà più il problema di riconoscerne lo Stato di diritto.