“La gente chi dice che io sia?” – Commento al Vangelo di domenica 9 settembre 2018

 di Marco Natale
(Ministro straordinario della santa comunione – Docente di religione)

In questa domenica Gesù vuole testare la nostra fede. Lo fa in un modo diretto e semplice, cosi come è abituato. Non gira intorno al problema. Il suo interesse è quello di andare a colpire nel segno. Devo dire che ci riesce molto bene. Mi sarebbe piaciuto osservare il volto dei suoi interlocutori in quel momento. Immagino che la loro reazione sia stata di “puro stupore”. Alla fine, però, sono stati in grado di dare comunque una risposta chiara. “Tu sei il Cristo”. Che meraviglia, in quel momento si realizza la prima professione di fede della storia. Gli apostoli sono convinti di quello che affermano. A loro non interessa quello che risponde la gente. Anche perché le risposte emerse sono diverse e discordanti. A Gesù basta ascoltare la voce di chi più gli è vicino in quel momento, per avere la certezza di essere riuscito a trasmettere ai loro cuori le parole giuste. Parole di speranza, di gioia e di serenità. Riflettendo in prima persona, e invito voi a fare lo stesso, sarei stato in grado di rispondere alla stessa domanda, o sarei rimasto nel più assoluto silenzio? Non lo so. L’unica certezza che ho è che questa domanda mi avrebbe completamente spiazzato. Il Vangelo prosegue poi con altri momenti drammatici, Gesù comunica che “il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni risuscitare”. Come sono dovute risultare ulteriormente sconvolgenti queste parole alle orecchie degli apostoli. Come Signore, ma cosa stai dicendo: Proprio ora che ognuno di noi ha riposto in Te la sua massima fiducia?  Ci stai dicendo che presto ci lascerai? Come faremo senza di Te? In particolare per Pietro tutto ciò è assurdo, tanto è vero che “in disparte si mise a rimproverarlo”. In questo momento la reazione di Gesù è davvero cruenta. Arriva a chiamare il primo tra gli Apostoli ” satana”, ordinandogli di allontanarsi immediatamente dalla sua presenza. Perché lo fa? Credo per fargli comprendere chiaramente quale deve la sua missione e la loro missione: quella di soffrire e di morire, per la nostra salvezza. Arriva addirittura a dire: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Si proprio cosi. Questo invito è valido anche per noi. Solo passando per la “sofferenza” potremo essere degli autentici cristiani.