La Jabil continua nella procedura di licenziamento collettivo, mettendo a rischio l’economia del territorio casertano.

409 dipendenti dal 26 marzo si troveranno senza lavoro.

Oggi si è svolto l’incontro relativo alla procedura di licenziamento collettivo – Legge 223/91 avviata dalla Jabil il 10 gennaio scorso. La convocazione è avvenuta in modalità da remoto, tramite la struttura di crisi della RegioneCampania con la partecipazione delle organizzazioni sindacali con le rispettive RSU e dei dirigenti dell’azienda.  Nel corso dell’incontro, la multinazionale americana ha confermato la sua volontà di abbandonare il territorio casertano, ritenendo ormai non strategico il sito per le proprie attività produttive. Ha inoltre comunicato l’intenzione di concludere la procedura, prevista per il 26 marzo, con il licenziamento di tutti e 409 dipendenti. Come Fim, Fiom, Uilm e Failms, abbiamo espresso fermamente la nostra opposizione alla chiusura del sito e ai licenziamenti delle lavoratrici e dei lavoratori. Abbiamo richiesto con forza il ritiro della procedura di licenziamento ex Legge 223/91, ribadendo la posizione già espressa nelle precedenti riunioni. Riteniamo che sia fondamentale trovare soluzioni industriali alternative che possano convincere la multinazionale a mantenere il sito attivo sul territorio. Abbiamo inoltre chiesto alla Regione Campania di intervenire presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) per sollecitare una convocazione urgente, al fine di discutere soluzioni concrete per la salvaguardia dell’occupazione, con l’inclusione di soggetti imprenditoriali in grado di sostenere un percorso industriale stabile e garantito. Riteniamo inaccettabile che né la multinazionale né le istituzioni stiano assumendo le proprie responsabilità nei confronti di un territorio che ha già subito gravi crisi industriali, e la cui tenuta sociale è ora fortemente a rischio. Facciamo appello al governo centrale e regionale, nonché a tutte le forze politiche, affinché nel prossimo incontro, previsto per il 25 marzo 2025 presso la Regione Campania, si possano scongiurare i licenziamenti e trovare una soluzione occupazionale e industriale sicura per il futuro dei lavoratori e del territorio.