Inghilterra- Sarah Mullally è la prima donna nominata come capo della Chiesa d’Inghilterra. Ricopre la massima carica di arcivescova di Canterbury, è la prima volta negli ultimi 500 anni. La Mullally ha 63 anni, è vescova di Londra dal 2017, la terza carica più importante all’interno della Chiesa anglicana. Tra il 1999 e il 2004 è stata la responsabile nazionale nel campo infermieristico, ha ricoperto un ruolo di consulenza per il governo britannico. Le sue idee sono relativamente progressiste. Da sempre sostenitrice dei matrimoni omosessuali e di una inclusione più netta delle donne. Tuttavia, resta molto critica verso l’idea del suicidio assistito.
La nomina di Mullally ha le sue radici in una serie di riforme dell’ex arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, sostenitore di un ruolo maggiore delle donne all’interno della Chiesa anglicana. Welby si era dimesso un anno fa perché accusato di aver insabbiato casi di abusi sessuali. Mullally, in tale occasione, aveva dimostrato il proprio sostegno alle vittime. La nomina di Mullally ha richiesto molto tempo. A votare sono state 17 persone tra le più alte cariche ecclesiastiche. L’arcivescova è stata nominata ufficialmente da re Carlo, che è il capo della Chiesa d’Inghilterra. Sarah Mullally rimarrà in carica fino ai 70 anni. Ricordiamo che la chiesa anglicana d’Inghilterra e degli Stati Uniti, assume posizioni diverse rispetto a temi come apertura verso lgbtq+ e le donne, a differenza di quella dell’Asia e dell’Africa che resta conservatrice. Un passo fondamentale per la Chiesa d’Inghilterra, la dimostrazione di un Paese che tende verso il cambiamento, l’innovazione, l’inclusione senza eccezioni. Traguardi che l’Italia può solo “sognare”.