Un inno contro le guerre e contro i licenziamenti, che incombono sul destino di 406 famiglie casertane. I lavoratori della Jabil di Marcianise, si sono recati presso il Consolato americano di Napoli, usando l’unica arma a loro disposizione, la protesta civile. L’espressione di un malcontento, che vede i tanti lavoratori in regime di precarietà attaccarsi ad ogni forma di protesta possibile, contro l’ingiustizia sociale della cacciata dal mondo lavorativo. Il loro motto è stato, “Armiamovi di lavoro” per difendere le 406 famiglie sotto assedio, dichiarano che: L’unica guerra è ai licenziamenti. Tanti lavoratori in sciopero, si sono recati a Napoli, per sensibilizzare la sordità delle istituzioni italiane ai loro problemi, utilizzando l’amplificazione internazionale del Consolato americano, consegnando una lettera indirizzata alla Jabil, all’addetto delle pubbliche relazioni del consolato. Ricordiamo, che la Jabil è una multinazionale americana e pertanto il gesto è stato finalizzato ad ottenere visibilità anche in quel contesto territoriale.
Di seguito, il comunicato sindacale.
Così come annunciato nei giorni scorsi, oggi i lavoratori Jabil di Marcianise, unitamente a tutte le rappresentanze sindacali presenti in azienda e Segreterie Provinciali, hanno protestato il loro malcontento, presso il Consolato Americano a Napoli.
Una delegazione di lavoratori e sindacato è stata ricevuta da un funzionario del Consolato, a cui è stata consegnata una missiva, chiedendo di farla pervenire al più presto, alla Direzione Aziendale Jabil in America.
Sindacato e Lavoratori hanno scritto e ribadito il totale dissenso a scelte unilaterali da parte della multinazionale, che non garantirebbero il futuro occupazionale di 406 famiglie di Marcianise.
La lettera continua, spiegando alla direzione aziendale in USA, che le rappresentanze sindacali, hanno anche già chiesto al Governo italiano di convocare un tavolo di discussione (Mimit, Azienda Jabil, Sindacati), per discutere sulla possibilità di iniziare un percorso pubblico di scouting. Percorso che potrebbe essere supportato da un advisor qualificato, per individuare un soggetto industriale affidabile, capace di assicurare la tenuta della fabbrica.
Non si può restare indifferenti di fronte al futuro incerto di 406 famiglie. Ed è per questo motivo che quello di stamattina, dopo il presidio in Prefettura a Caserta della scorsa settimana, è solo l’inizio di azioni di lotta che i lavoratori Jabil hanno intenzione di mettere in campo nelle prossime settimane, per garantire la continuità lavorativa a tutto il sito di Marcianise.