Salerno. Una storia drammatica che scuote le coscienze e mette sotto accusa l’intero sistema sanitario.
Cristina Pagliarulo, 41 anni, è morta il 6 Marzo all’ Ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, dopo 40 ore di attesa al Pronto Soccorso.
40 ore di dolori, richieste di aiuto e speranze tradite.
A distanza di mesi, è giunto il risultato dell’autopsia, mostrato in esclusiva a Fuori dal Coro.
Il referto parla chiaro: la morte di Cristina era prevedibile e prevenibile.
Se fosse stata operata entro sei ore dall’insorgenza dei sintomi, l’ischemia intestinale che l’ha colpita non si sarebbe trasformata in una necrosi diffusa e Cristina si sarebbe potuta salvare.
Cristina entra alle 3.05 del 3 Marzo, dopo dieci ore le viene fatta una TAC che mostra chiaramente gli esiti, ma nessuno sembra accorgersi della gravità della situazione.
Si lamenta dei dolori e chiede aiuto piangendo , ma nessuno sembra darle ascolto, addirittura, secondo quanto emerso durante la ricostruzione dei fatti, una dottoressa, sarebbe arrivata chiamare il reparto di Psichiatria, infastidita dai lamenti della paziente.
Il 4 Marzo, alle 17.30 Cristina viene portata in sala operatoria. Troppo tardi!
Il 6 Marzo, due giorni dopo, Cristina muore.
Il referto autoptico non lascia spazio a dubbi.
Il ritardo nel trattamento chirurgico è stato tale da superare ogni margine di errore accettabile.
Sette, tra medici e paramedici, ora, sono indagati.
La madre di Cristina, ha denunciato pubblicamente quanto accaduto, arrivando a contestare, durante una sua visita al Ruggi, affrontandolo personalmente, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che si è limitato ad allontanarsi, senza fornire risposte.