Obesità in aumento: oltre 20mila morti l’anno in Italia

L’obesità continua a diffondersi in Italia e nel resto del mondo e mostra un impatto sempre più evidente sulla salute. Le stime più recenti indicano che nel nostro Paese oltre 20mila persone muoiono ogni anno per complicazioni cardiovascolari legate al peso corporeo. Queste morti rappresentano circa il 10% dei 220mila decessi attribuiti alle patologie cardiache che si registrano annualmente in Italia. La Società Italiana di Cardiologia ha diffuso questi dati, sottolineando come il fenomeno coinvolga fasce sempre più ampie della popolazione e richieda interventi immediati.

 

 

 

Il quadro internazionale

La situazione non appare più rassicurante a livello globale. Le stime parlano di circa 2 milioni di decessi legati a un indice di massa corporea elevato, condizione che comprende sia il sovrappeso sia l’obesità. Gli esperti spiegano che il rischio aumenta quando l’accumulo di grasso compromette le funzioni dell’apparato cardiocircolatorio, rendendo più probabili eventi come infarti e insufficienze cardiache. Organizzazioni sanitarie internazionali osservano inoltre che la prevalenza dell’obesità continua a crescere e non mostra segnali di inversione.

Gli studi dagli Stati Uniti e il trend in peggioramento

Le ricerche condotte negli Stati Uniti evidenziano un altro elemento critico. La mortalità per cardiopatia ischemica associata all’obesità risulta più che triplicata negli ultimi quindici anni. Gli studiosi indicano una combinazione di fattori: stili di vita sedentari, alimentazione ad alta densità calorica e difficoltà nell’accesso a percorsi di prevenzione. Questo scenario rafforza l’allarme già lanciato dai cardiologi italiani, che chiedono strategie nazionali efficaci per contrastare un fenomeno ormai strutturale.

Un’emergenza che interpella la politica sanitaria

Il costante aumento delle malattie cardiache collegate al peso suggerisce la necessità di interventi coordinati. I cardiologi propongono campagne di prevenzione capillari, programmi di educazione alimentare e maggiori investimenti nella diagnosi precoce. L’obiettivo è ridurre i fattori di rischio e alleggerire la pressione sul sistema sanitario, che ogni anno affronta costi elevati per curare patologie prevenibili. Molti esperti avvertono che senza azioni tempestive la curva dei decessi potrebbe salire ulteriormente nei prossimi anni.

 

(Foto AFP)