Sbirciando il decreto legge collegato alla manovra di bilancio, che sarà approvata entro fine dicembre, pare esserci il rischio di un aumento della tassa di soggiorno. In zone come la Valtellina, ad esempio Bormio e Livigno, si passerebbe dagli attuali 4 euro al giorno a possibili 12 euro – una triplicazione dunque – che si vanno ovviamente a sommare alle altre spese che devono sostenere i turisti, da quelle per gli alloggi a quelle per le vivande e per i biglietti degli eventi sportivi.
I possibili aumenti sono dovuti agli immancabili aumenti dei costi di organizzazione degli eventi come sempre accaduto in precedenza, dai Mondiali degli anni Novanta alle Olimpiadi di Torino di inizio anni Duemila. Intanto il Governo cerca di correre ai ripari.
Non si sono fatte aspettare, a ragione, le prime lamentele, innanzitutto dalle associazioni di categoria come Confindustria, Federalberghi e Confcommercio specialmente perché la tassa di soggiorno è stata concepita come una tassa di scopo, a vantaggio diretto dei territori, mentre si sta un po’ alla volta trasformando in un prelievo generalizzato con l’ovvia conseguenza di slegarla dai territori.
Ovviamente l’ultima parola spetta ai Comuni che decideranno se adeguarsi o meno agli aumenti.
Staremo a vedere.