Santa Maria Capua Vetere. Quando si parla di una piaga sociale qual è quella rappresentata dalla violenza fisica e morale contro le donne, per evidenziarne la violazione dei diritti umani-conseguente alla discriminazione che accentua le disuguaglianze di genere- è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con una risoluzione Onu del 17 dicembre 1999, la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Una ricorrenza, quella del 25 novembre, per la quale i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG sono stati invitati a predisporre attività per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne, e ridurre un fenomeno al quale non si può che guardare con gli occhi di chi ha davanti a sé un’ emergenza che non si arresta.
A partire dalla data scelta per celebrarla in tutto il mondo, questa giornata segna anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che precedono la Giornata Mondiale dei Diritti Umani celebrata ogni anno il 10 dicembre.
Con l’intento di offrire spunti di riflessione avviando un confronto sul tema, si terrà giovedì 25 novembre, dalle ore 9,30 alle ore 12,30 presso l’Aulario del Dipartimento di Giurisprudenza in Santa Maria Capua Vetere – patrocinato dal Comune – l’evento dal titolo “Oltre la paura” organizzato dall’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, che, sostenuta dal Comitato Unico di Garanzia, farà sentire anche quest’anno la propria voce nel corso di un ricco palinsesto che vedrà unite le Autorità istituzionali di Ateneo e quelle rappresentanti il territorio.
A fare da cornice all’importante evento la partecipazione del prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, del sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra, della presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Gabriella Maria Casella, cui seguiranno gli interventi di Alessandro Milita, procuratore della Repubblica Aggiunto presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, di Rosa Cimmino, commissario capo della Polizia di Stato della Questura di Caserta, di Teresa Bene, coordinatrice Progetto Europeo “Never Again” sulla vittimizzazione secondaria e di Giovanna Palermo, direttrice del Master in “Criminologia, psicopatologia criminale e politiche per la sicurezza sociale” dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Infine, interverranno gli avvocati Drusilla De Nicola e Martina Piscitelli dell’associazione Spazio Donna onlus.
Diverse le attività predisposte dalle delegate di Ateneo alle Pari Opportunità (Marianna Pignata), alla Terza Missione e Promozione del territorio (Lucia Monaco), e dalla Commissione Orientamento e rapporti con le scuole del Dipartimento di Giurisprudenza (rappresentata da Mena Minafra) in sinergia con Spazio donna onlus, L’isola di Arturo onlus, Osservatorio Giuridico Italiano, Ali della Mente, Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla.
A moderare l’evento sarà la giornalista Nadia Verdile.
Oltre agli studenti di Ateneo (per partecipare in presenza all’evento è richiesto il Green Pass), saranno coinvolte anche le scolaresche degli istituti della Provincia di Caserta che potranno seguire anche in videoconferenza sulla piattaforma Microsoft Teams.
Essi avranno modo di ascoltare la testimonianza di una donna, che pur mantenendo l’anonimato, protetta in una casa rifugio, si soffermerà sull’importanza della denuncia. Si assisterà alla performance ” La coscienza delle donne” – monologo a cura del gruppo teatrale Ali della Mente, Compagnia della Città & Fabbrica Wojtyla; saranno presentati il fumetto “Il volo di Mia” a cura di Lucia Monaco e Roberto Saccone (l’Isola di Arturo onlus) e, successivamente, con la regia di Afro De Falco e Federica D’Ignoti, sequenze del documentario Femminicidi: i casi di Rea e Kercher, in collaborazione con gli studenti del corso di Laurea Triennale in Scienze delle investigazioni e della sicurezza dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, a cura di Tiziana Barrella (responsabile scientifico dell’Osservatorio Giuridico Italiano).
“La giornata rappresenta un’altra tappa di un percorso educativo ambizioso, che impegna ormai da diversi anni l’Ateneo campano grazie anche al supporto delle Istituzioni del territorio in continue attività e riflessioni. Ci sono infatti parole e condotte che possono aiutare le donne a liberarsi da una gabbia e denunciare violenze e sopraffazioni, ma ci sono anche comportamenti che possono provocare danni gravissimi. C’è una responsabilità collettiva di fronte al problema culturale sotteso al fenomeno. Ed è su questo fronte che l’Ateneo gioca un ruolo centrale sul piano culturale e della formazione specifica dei futuri operatori, ed insieme a tutta la comunità studentesca soprattutto sul piano della sensibilizzazione alla cultura della non violenza”, dichiara Marianna Pignata, Presidente CUG di Ateneo – Delegata del Rettore per le Pari Opportunità dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” Dipartimento di Giurisprudenza.