Torna l’iniziativa del Club Napoli Briganti, affiliato alla UANM. Iscrizione gratuita via WhatsApp e tesserino digitale per chi crede nel calcio come legame con le radici.
“Tira fuori il brigante che è in te!”. È questo lo slogan scelto dal Club Napoli Briganti per rilanciare la campagna tesseramento 2025. Un invito forte, simbolico, rivolto a chi vive il tifo come gesto di appartenenza e non solo come passione calcistica.
Il Club quale modello alternativo di tifoseria
Il Club, affiliato all”UANM (Unione Azzurra nel Mondo) rappresenta un modello alternativo di tifoseria: orgogliosa, consapevole, radicata nei valori del Sud. Il riferimento al “brigante” non è casuale. Rievoca la memoria storica della resistenza meridionale post-unitaria, trasformandola in un simbolo di fierezza identitaria, lontano da ogni tipo di nostalgia sterile.
L’iscrizione è gratuita e immediata: basta inviare nome, cognome e comune di residenza via WhatsApp al numero indicato nella locandina facilmente individuabile sui social di riferimento del Club. Si riceve un tesserino in PDF, simbolo di appartenenza a una comunità viva e attiva.
Le parole del Presidente Petillo
Il Presidente Petillo ci ha parlato del Club “Napoli Briganti” anche con qualche riferimento scherzoso ma, non troppo, su Garibaldi e dintorni. E non mancano riferimenti alla vita di tutti giorni, quella che vive un “brigante” che magari fatica ad arrivare a fine mese, e che, in ogni caso, sceglie per i suoi acquisti i negozi di vicinato o, meglio ancora, i produttori locali.
L’intervista
D: Presidente Petillo, perché proprio novecentonovantanove iscritti come obiettivo?
R: È nato quasi per scherzo. Mille ci sembrava troppo “garibaldino”, ci riportava subito alla notte dei Mille, a un’immagine che non ci rappresenta. Noi volevamo restare simbolici, identitari, senza mai essere offensivi. Novecentonovantanove è un numero aperto, come a dire: siamo tanti, ma c’è sempre spazio per un altro. E oggi stiamo superando quella cifra, con le richieste che arrivano da tutta San Nicola la Strada e oltre.
D: A chi è rivolto il vostro invito a “tirare fuori il brigante”?
R: A tutti. Perché essere briganti non è un fatto storico, è un modo di stare al mondo. È chi sceglie di comprare dal produttore locale, anche spendendo un euro in più. Ma anche chi controlla le etichette al supermercato e si chiede da dove venga quello che porta in tavola. E chi resiste all’idea che bisogna andarsene per forza, e magari resta per costruire qualcosa qui.
Chi è il brigante
D: Quindi il brigante è un consumatore consapevole?
R: Anche. Ma, soprattutto è uno che ha radici. Che guarda al futuro, ma non dimentica il passato. È uno che non si accontenta di seguire, ma vuole capire. E che magari sceglie l’artigiano sotto casa invece della grande distribuzione.
Non solo calcio
D: Il Club Napoli Briganti è solo calcio?
R: Il calcio è il punto di partenza. Ma dietro c’è molto di più: c’è comunità, identità, appartenenza. C’è un Sud che non si piange addosso, ma si organizza. E se uno slogan come “tira fuori il brigante che è in te” riesce a muovere tutto questo… allora vuol dire che funziona.
Alle parole del Presidente Petillo, aggiungiamo che Il Club Napoli Briganti si distingue per un tifo rispettoso, sociale e culturale. Non è solo curva e cori: è partecipazione, aggregazione, racconto collettivo. È l’idea che il calcio possa essere uno strumento per rimettere al centro le radici e la dignità di un territorio spesso dimenticato.
In tempi in cui lo sport rischia di essere divorato dal business e dall’indifferenza, realtà come questa restituiscono al tifo il suo volto più umano: quello che unisce, quello che racconta, quello che resiste.