Pubblichiamo l’appello di Enzo Palmesano, giornalista professionista vittima di reato di tipo mafioso.
“A chiusura della campagna elettorale nella famigerata “Svizzera dei clan”, venerdì 23 maggio 2025, alle ore 17,30, a Pignataro Maggiore, in piazza Umberto I, comizio anticamorra “per invitare gli elettori a non andare a votare in segno di protesta e per richiamare l’attenzione delle Istituzioni sulla necessità di indagini antimafia più penetranti, sistematiche e non episodiche. Gli aspiranti sindaci e consiglieri comunali ritirino le loro candidature”. Parlerà Enzo Palmesano, giornalista professionista vittima di reato di tipo mafioso, avversario politico della massoneria.
“La campagna elettorale di Pignataro Maggiore è fortemente condizionata dalla camorra”, denuncia Enzo Palmesano, che ha informato della sua iniziativa anti-cosche il Prefetto, il Questore i Comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza di Caserta, la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, la Commissione regionale anticamorra, la Commissione parlamentare antimafia e il Ministro dell’Interno.
Il comunicato stampa così prosegue: “La campagna elettorale si sta svolgendo nella maniera che ci si attendeva: i parenti dei boss mafiosi (defunti ergastolani) Lorenzo Nuvoletta, Vincenzo Lubrano e Raffaele Ligato si sono espressi anche platealmente su Facebook a favore della lista appoggiata da esponenti del Pd e guidata da Giovan Giuseppe Palumbo, ex sindaco di un’Amministrazione comunale sciolta per mafia nel 2000 (“collegamenti diretti e indiretti con la criminalità organizzata”). I suoi due presunti avversari, candidati a sindaco Pietro Mercone e Vincenzo Romagnuolo, non hanno preso posizione sulla campagna elettorale delle famiglie mafiose Nuvoletta, Lubrano e Ligato. In tutti e tre i programmi elettorali la parola camorra non viene mai usata. Pignataro Maggiore è nella morsa della paura e dell’omertà”.