Roma. Promuovere e tutelare la partecipazione attiva alla vita culturale, civile e sociale della cittadinanza: è questo l’obiettivo dell’Associazione culturale, sociale e sportiva “Alberoandronico”, con sede nella Capitale stessa, dove si occupa anche di problematiche legate al Municipio XIV di Roma Capitale, con particolare riferimento ai temi inerenti all’ambiente, alla mobilità, all’interazione interculturale, alle fasce più deboli.
Giunto alla sua XVIII edizione – l’Associazione, con cadenza annuale, organizza un Premio di poesia, narrativa, fotografia, cortometraggi e pittura – ha ormai acquisito un carattere internazionale e vanta da sempre una Giuria di altissimo profilo: si è avvalso, infatti, della professionalità e della passione messa a disposizione da tantissimi personaggi legati al mondo della letteratura, del giornalismo, del teatro, della poesia, del cinema, della fotografia, dell’arte, dello sport.
La denominazione “Andronico” richiama lo spirito di iniziativa e l’impegno civile da parte della collettività, per la tutela del bene comune: una campagna civile ha impedito l’abbattimento di un meraviglioso pioppo che ad oggi, per effetto della mobilitazione dei cittadini, continua a vivere e a fiorire in Via Livio Andronico, nel quartiere della Balduina.
Ma non solo.
Il logo dell’Associazione, nel rievocare la storia del letterato romano Livio Andronico vissuto nel III sec. a.C., che, inizialmente schiavo, riuscì ad affrancarsi dal suo stato, attraverso lo studio e il talento creativo, rappresenta simbolicamente l’augurio di un costante e vitale rinnovamento per l’Associazione e per i suoi sostenitori.
Il prestigioso premio quest’anno è andato all’artista casalese, originaria di Casal di Principe (CE), Anna Maria Zoppi, dalla quale – artista completa, ‘a tutto tondo’, in quanto fotografa, pittrice e scrittrice – è stato conseguito nella giornata di lunedì 15 aprile, presso la splendida cornice del Campidoglio, a Roma.
Emblematico il titolo del libro “Non ne sapevo niente” con cui, in veste di scrittrice, ha partecipato alla narrativa edita.

Un artista che con energia pone l’attenzione sulla parte buona di Casale, che poi è quella più numerosa, vivendo da professionista l’esperienza della fotografia, il che le ha permesso di andare oltre, edulcorandola, alla realtà che la circondava, sebbene fosse quella di un tempo in cui la camorra e il malaffare ostentavano la loro presenza nel suo paese d’origine e nell’Agro aversano.