“Scuola in salita” a Caserta: il nuovo anno scolastico parte male 

Famiglie lasciate senza assistenza, carenza cronica di personale, dispersione scolastica alta. A Caserta la scuola pubblica paga il prezzo di scelte politiche miopi e di un’amministrazione locale in affanno.

L’anno scolastico 2023-2024 parte nel caos: servizi essenziali non garantiti, diritti negati e una visione politica assente. Un intero sistema educativo in ostaggio di inefficienze strutturali e irresponsabilità istituzionali.

Assistenza disabili: promessa mancata, diritto negato

Nonostante l’abbondante retorica sull’inclusione, anche quest’anno a Caserta l’assistenza specialistica per gli alunni con disabilità rischia di partire in ritardo, se non a gennaio. Un disastro annunciato, frutto di una catena di inadempienze che va dalla Regione al Comune, passando per una burocrazia lenta e indifferente. Chi paga il prezzo più alto? I più fragili, ovviamente, e le loro famiglie, spesso lasciate da sole a garantire quello che dovrebbe essere un servizio pubblico essenziale.

Comune paralizzato: uffici svuotati e competenze in fuga

Il cuore amministrativo della città è in sofferenza cronica. Molto della pianta organica del Comune è scoperta, con uffici scolastici ridotti all’osso e tempi di risposta che rasentano il grottesco. Un’amministrazione comunale che non riesce a programmare né a intervenire, mentre i dirigenti scolastici sono costretti a improvvisare. La politica cittadina appare più preoccupata di gestire equilibri interni che di garantire servizi ai cittadini.

Dispersione scolastica: Sud dimenticato, Caserta invisibile

In Campania il tasso di abbandono scolastico supera ancora il 16%. Un dato drammatico, che a Caserta si intreccia con la povertà educativa, la mancanza di servizi e la debolezza delle politiche giovanili. La dispersione scolastica non è un fatto “sociale”, è una ferita politica. Eppure, nessuna forza di governo — né a livello regionale né nazionale — sembra voler affrontare strutturalmente il problema. Si vive alla giornata, mentre si perdono intere generazioni.

Diritto alla salute negato anche a scuola

L’assenza di personale sanitario negli istituti scolastici rappresenta una falla gravissima. In una città come Caserta, dove numerosi studenti necessitano di cure quotidiane o monitoraggi, l’assenza dell’infermiere scolastico è una condizione inaccettabile. Eppure, anche su questo fronte, silenzio totale. Nessuna programmazione, nessuna assunzione, nessun impegno concreto.

Giovani dimenticati: la scuola come luogo del disagio

Ansia, insicurezza, bullismo, isolamento. Il malessere giovanile cresce in modo preoccupante, ma resta fuori dalle agende politiche locali. Le scuole, spesso lasciate sole, non hanno gli strumenti né il personale per affrontare il disagio. Servirebbero sportelli di ascolto, mediatori culturali, educatori professionali. Ma tutto si riduce a progetti occasionali, quando va bene, o a indifferenza istituzionale.

La politica che non c’è

L’inizio dell’anno scolastico a Caserta non è solo l’avvio di un calendario: è il riflesso di una precisa scelta (o non-scelta) politica. La scuola non è più una priorità, né nei palazzi comunali né tra i banchi regionali. Servirebbe una visione strutturale, un investimento straordinario e una cabina di regia vera. Invece, si va avanti a colpi di emergenze e rinvii. E mentre i palazzi discutono, le scuole arrancano.