Segnalazione delle criticità del parco della Reggia di Caserta agli Ordini professionale

Il “Gruppo 31 agosto” scrive agli Ordini provinciali dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, degli Architetti e degli Ingegneri per segnalare le criticità del Parco della Reggia di Caserta. Il gruppo è stato costituito come supporto di cittadinanza attiva per meglio tutelare e valorizzare la Reggia di Caserta che con annesso parco è patrimonio UNESCO dal 1997. Quest’ultimo, infatti, costituisce una complessa realtà di “museo verde”, oltre che per le notevoli dimensioni, anche per peculiarità paesaggistiche, botaniche ed idrauliche che richiede una gestione specialistica. Nell’ambito della sua attività e grazie al supporto di specialisti del settore, ha rilevato e segnalato ai competenti livelli di responsabilità, diverse criticità nella gestione idrica ed ambientale del parco.
Infatti, la mancata riattivazione dell’impianto di sollevamento dell’acqua realizzato da Gianmarco Jacobitti negli anni ’90 da molti anni non più attivo, benché più volte sollecitato il ripristino, utile ad ovviare alla generalizzata carenza idrica e rilevanti prelievi anomali da parte di terzi dall’acquedotto carolino, hanno comportato uno stravolgimento paesaggistico dell’iconica “via d’Acqua” in quanto ormai completamente all’asciutto da mesi con acqua stagnante nelle vasche che determina il proliferare di zanzare e moria di pesci per eutrofizzazione di alghe.
Quanto al “museo verde”, si rileva la necessità di sostituire i lecci morti della via d’Acqua con querce adulte, di rimuovere i rami morti o malati, che sono motivo di infezioni parassitarie per le piante sane, di potature accurate, di pulizia dai rampicanti infestanti (vite americana) di alcuni cipressi del doppio filare nel giardino inglese, di sostituzione delle piante morte nel giardino inglese con le stesse specie, di rimozione di piante infestanti rampicanti (edera e vite americana) sulle piante del bosco nonché di piante infestanti di Ailanto e Robinia (presenti nell’elenco delle specie esotiche invasive -Reg. UE n. 1143/2014 e D.Lgs. 15 dicembre 2017, n. 230).
Più in generale, si rivela altresì la necessità di restituire alla fruizione dei visitatori vaste e suggestive aree del parco a loro interdette da anni come, ad esempio, la Castelluccia, la peschiera grande, il Torrione e i suggestivi camminamenti sotto le fontane dei Delfini e di Eolo.
Le suddette tematiche interessano professionalità specifiche quali tecnici del settore, dottori agronomi e forestali, architetti paesaggisti, ingegneri idraulici, professionalità di cui questo gruppo ha sempre sostenuto e suggerito di impiegare nella gestione del parco: l’invito dunque agli ordini professionali, che hanno la funzione di tutela delle professioni, è di voler sollecitare l’utilizzo di competenti professionalità nella gestione delle criticità segnalate.
Il gruppo 31 agosto: Ciro Costagliola, presidente IRVAT, già Presidente Ordine Agronomi e Forestali Caserta, Giuseppe Altieri, segretario Nazionale de L’Altritalia ambiente, Nando Astarita, storico del territorio e fondatore del gruppo FB Reggiando, Francesco Canestrini, già Soprintendente ABAP Basilicata, Giovanni Cicia, ordinario economia agraria, UNINA, Carmela Cotrone, architetto, esperta in politica comunitaria, Enrico Ferranti, agronomo, già ufficio Giardini di Napoli, Fernando Fuschetti, già Coordinatore regionale del C.F.S., Carmine Gambardella, presidente Benecon, cattedra UNESCO, già Preside Facoltà di Architettura, Pasquale Iaselli, architetto, già consigliere dell’Ordine degli Architetti, Rosa Marmo, dirigente UOD Gestione delle risorse naturali protette Regione Campania, Salvatore Natale, architetto, conoscitore Reggia e Parco di Caserta, Matteo Palmisani, agronomo, Delegato Lipu Caserta, Ottavio Pannone, già presidente dell’Ordine degli Avvocati di S. Maria C.V. (CE), Cinzia Piccioni Ignorato, agronomo, già ufficio Giardini di Napoli, Sergio Vellante, referente Italia Nostra in ASviS, già Ordinario economia ed estimo rurale, Raffaele Zito, Agenda 21 Carditello e Regi Lagni.