SETTANTUNO: FASCISMO ONLINE

Sabato 8 marzo alle ore 21 e domenica 9 marzo alle ore 19, al Piccolo Teatro Cts di Caserta in scena ci sarà lo spettacolo presentato dalla compagnia teatrale Contestualmente Teatro dal titolo SETTANTUNO, con Nello Provenzano per la regia di Riccardo Pisani. Voce fuori campo: Simona Pipolo. Disegno luci: Gaetano Battista. Contributi foto e video: Luca Scarpati. Assistente alla regia: Angela Rosa D’Auria. Settantuno è uno spettacolo provocatorio, spregiudicato e grottesco nato da una lunga ricerca sul “fascismo online”. Ci siamo resi conto che sempre più persone, spesso i più insospettabili, riversano in rete il proprio odio, rancore e frustrazione con post, commenti e considerazioni cosi crudeli e agghiaccianti, da farci interrogare sulla reale natura del mondo che ci circonda. Lo sviluppo di internet e dei social media e stato il catalizzatore di tutte queste istanze ed e proprio sul web che si e concentrata la nostra ricerca. Abbiamo raccolto moltissimo materiale che è diventato l’ossatura stessa del testo con tematiche che spaziano dal razzismo, all’omofobia, alla misoginia e ad ogni forma di feroce intolleranza. Il testo stesso dello spettacolo è quasi interamente figlio dei tanti post e commenti che in due anni di ricerca abbiamo raccolto e catalogato, che con la loro banalità e i loro luoghi comuni inquinano il nostro presente. Con questo lavoro diamo corpo e voce a questi post che a fine spettacolo saranno proiettati per ricordare al pubblico che quanto detto è stato scritto da esseri umani. In scena vediamo Flaviano (Flavio) un maschio bianco di quarant’anni che in qualche modo incarna tutte queste istanze e che conduce una vita all’insegna dell’odio. Flaviano si nutre dell’odio e della violenza che ogni giorno attraversa il mondo e i suoi eroi, i suoi punti di riferimento sono tutti coloro che agiscono in nome degli “ideali” in cui si riflette. Ma Flaviano risulta essere poco più di un pallone gonfiato e poco meno di un “guappo di cartone”. Lo spettacolo affronta la tematica del fascismo in tutte le sue declinazioni e rispecchia la banalità del male. In scena il protagonista delinea una doppia personalità. In casa è spavaldo e aggressivo, arrivando a sfogare le proprie frustrazioni sulla madre, mentre al di fuori del suo spazio sicuro, diventa un personaggio anonimo e potenzialmente sottomesso. Il finale è un crescendo delirante, dove in un ultimo sforzo Flaviano si fa carico di un atto estremo e ripugnante. Ovviamente, ribaltando il punto di vista narrativo, mettendo in scena il carnefice e non la vittima, abbiamo scelto di operare una vera e propria provocazione, dalla quale però prendiamo le distanze con un messaggio registrato rivolto al pubblico all’inizio dello spettacolo e che introduce alla brutalità dei contenuti.