Teatro Plauto. Si attende la riapertura.

Si parla spesso di cultura, di giovani, di teatro e della necessità di spazi che possano accogliere tutto questo e molto altro. A San Nicola la Strada, però, il Teatro Plauto resta ancora in attesa della sua prima, tanto annunciata, apertura.

Lo scorso marzo diversi articoli giornalistici e un post pubblicato sulla pagina Facebook del sindaco avevano nuovamente acceso la speranza: “Un importante passo avanti per la cultura cittadina”, si leggeva. L’Amministrazione comunale aveva infatti avviato le procedure per l’affidamento in gestione della struttura polifunzionale, predisponendo un bando di gara basato sulle linee guida approvate in Consiglio Comunale.

L’obiettivo dichiarato era ambizioso: individuare un gestore qualificato capace di garantire un’offerta artistica di qualità e accessibile a tutti, con una programmazione che comprendesse spettacoli teatrali, rassegne culturali, attività formative e laboratori artistici, coinvolgendo scuole e associazioni del territorio.

«Si tratta di un momento storico per la nostra città» – aveva dichiarato il sindaco Vito Marotta – «un segnale concreto dell’impegno della nostra Amministrazione per consegnare ai cittadini un luogo di aggregazione e crescita culturale».

Anche l’assessore alla Cultura Alessia Tiscione aveva parlato di una “straordinaria opportunità per arricchire l’offerta culturale del territorio”, immaginando il Plauto come un polo vivo e dinamico, capace di attrarre compagnie teatrali, musicisti, artisti e giovani talenti.

Il Plauto, del resto, è una struttura nuova e all’avanguardia, progettata con tecnologie moderne e dotata di un’acustica considerata tra le migliori d’Europa, caratteristiche che lo rendono un potenziale punto di riferimento non solo per la comunità locale, ma per l’intera area provinciale e regionale. Eppure, a distanza di mesi, tutto sembra ancora fermo. Nessuna comunicazione ufficiale sugli sviluppi del procedimento, nessuna data per l’apertura, nessun segnale concreto che faccia intravedere l’avvio di quella programmazione tanto attesa.

La città resta quindi in sospeso, tra la voglia di cultura e la delusione per un progetto che continua a rimanere sulla carta. Un teatro chiuso è uno spazio di possibilità negato: per i giovani, per gli artisti e per tutta la comunità.