TMA, sospeso anche Peppe Nastro.

Comunicato USB

Ancora una volta l’azienda TMA mostra il suo vero volto.
Dopo il licenziamento di Pasquale Zeno, e la sospensione di Michele Madonna, oggi arriva un nuovo attacco: la sospensione di PEPPE NASTRO.
Tre lavoratori, tre sindacalisti, tre rappresentanti della USB.
Tre compagni che hanno avuto il coraggio di alzare la testa, di difendere i propri colleghi, di contestare la svendita dello stabilimento e le scelte scellerate della nuova proprietà.
È evidente: chi si organizza, chi lotta, chi non abbassa lo sguardo, viene colpito.
Questa è la “risposta” dell’azienda e del governo alla vertenza Jabil: invece di garantire il futuro di 406 famiglie, si colpiscono i lavoratori che denunciano l’assenza di lavoro,le continue discriminazioni, la gestione padronale e autoritaria.
Un’azienda che non trova soluzioni per la produzione, ma trova il tempo di spiare i social network per reprimere il dissenso, è un’azienda alla deriva.
Un’azienda che punisce chi esprime opinioni, invece di affrontare i problemi reali, non merita di essere definita “socialmente responsabile”.
Come USB condanniamo con forza questi atti repressivi, che rappresentano un attacco diretto alla libertà sindacale e alla democrazia nei luoghi di lavoro.
In un Paese che si definisce democratico, i padroni non possono pensare di comportarsi come in una dittatura.

Siamo al fianco di PEPPE NASTRO, colpito da una sospensione ingiusta.
Siamo al fianco di Pasquale Zeno, licenziato per aver difeso i diritti.
Siamo al fianco di Michele Madonna, dirigente sindacale sospeso per aver detto la verità.
Non arretreremo di un passo.
Non ci intimidiscono. Non ci zittiscono. Non abbasseremo la testa.
La solidarietà è la nostra forza, la giustizia il nostro obiettivo, la dignità la nostra bandiera.
Siamo tutti PASQUALE ZENO
Siamo tutti MICHELE MADONNA
Siamo tutti PEPPE NASTRO
TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI
USB – Unione Sindacale di Base
COLLETTIVO USB JABIL