Trump rivendica la Groenlandia.

Nuovi scenari di tensione internazionale sotto l'albero.

Ritorna la voglia di grandezza americana, che Trump incarna nel suo Make America Great Again. Come se non ci fossero abbastanza crisi politiche e militari nel mondo, Trump ritorna a rivendicare la Groenlandia. Ricordiamo, che l’isola più grande del mondo è territorio della Danimarca e quindi europeo. Il tycoon dichiara che la Groenlandia serve agli stati uniti per la difesa americana, e a loro nulla importa se non gli appartiene.

 

Per assicurarsi, che la sua “voglia” si concretizzi, Donald Trump ha nominato un inviato speciale. Per la procedura di acquisizione, ha nominato il governatore della Louisiana, Jeff Landry, un personaggio che vanta nel suo curriculum, l’essere stato un ex poliziotto e veterano dell’esercito, oltre ad essere stato membro del Congresso e procuratore generale dello Stato della Louisiana fino al 2023.

Quindi per queste feste natalizie, anziché fortificare gli sforzi per risolvere la crisi ucraina o stabilizzare l’area del Medioriente, il presidente statunitense da “pacificatore in erba”, mette in campo un altro possibile scenario di guerra, dove sarà lui l’artefice di questa nuova crisi, “alla faccia del bicarbonato di sodio” avrebbe sarcasticamente commentato Totò.

L’inviato speciale Landry ha già pubblicamente espresso il suo sostegno all’ipotesi di annettere il territorio danese agli Stati Uniti, dichiarando che: “Il presidente Donald Trump ha assolutamente ragione a sostenere questa acquisizione”, ringraziando pubblicamente il presidente per la possibilità che gli è stata offerta.

Dal canto suo il governo danese ha convocato l’ambasciatore americano ribadendo, che la sovranità nazionale danese non è in vendita e verrà difesa ad ogni costo. Insomma nuovi venti di guerra si profilano all’orizzonte in questo scenario internazionale che se non fosse per la tragicità degli eventi, assomiglierebbe sempre di più alle scaramucce tra bimbi, che si sottraggono le caramelle a vicenda. Sembra strano, ma l’Unione europea si è fatta sentire, almeno in questo ogni tanto ci riesce, la presidente della Commissione Urusula von der Leyen e il Presidente del Consiglio europeo Antonio Costa hanno espresso la loro solidarietà alla Danimarca. Almeno finché i vari capi di governo europei in ordine sparso, non si genufletteranno alla corte trampiana.