Fiore Marro Intervista a Giovanna Paolino

Impegno sociale nella consapevolezza storica

Intervista a Giovanna Paolino per il giornale Roma

Di Fiore Marro

Caserta 26 novembre 2018

Giovanna Paolino nata a Casapulla in provincia di Caserta. Le origini materne sono germaniche, la madre appunto è tedesca, famiglia Alaadik, discendente dal Guardia Caccia di Ferdinando e Carolina nella zona di San Leucio, Caiazzo e Carditello. Una famiglia tedesca, proveniente da Baden Baden, arrivata nel Regno delle Due Sicilie per volontà della stessa Carolina. Il padre era di Alvignano, discendente del brigante Paolino che aveva dominato la zona fra la fine dell’800 e gli inizi del 900. Allieva del famoso Liceo Classico Pietro Giannone di Caserta. Si è laureata all’Università Federico II di Napoli in Giuriprudenza. Per circa 8 otto anni ha svolto la libera professione di Avvocato avendo conseguito anche il titolo di Procuratore Legale. Dopo avere superato il concorso a cattedra nell’insegnamento di Discipline Giuridiche ed Economiche , diventa docente di queste materie e inizia a insegnare all’Itc Cesare Pavese di Caserta dove presta servizio per 13 anni come collaboratrice del Preside. Nel 2009, i tagli del Governo Berlusconi imposti alla scuola, legge Gelmini, determinano il suo trasferimento: viene trasferita a Mondragone ,all’ Isiss Stefanelli,  dove ancora oggi insegna, lei vanta ciò come : un atto d’amore verso una terra, quella del Basso Volturno e della Riviera Domitiana,  alla quale sono profondamente legata. Nel 1996 ha conseguito anche  l’abilitazione  per insegnare filosofia, pubblicità, marketing e comunicazione sociale. Ha  fatto parte del   direttivo Unicef Caserta dal 1998, fino al 2013 diventando responsabile della organizzazione eventi. Nel 2013 è entrata a far parte della redazione della Nuova Gazzetta di Caserta come responsabile della pagina di Caserta e nel 2016 ha conseguito il titolo di giornalista pubblicista. Nel 2015 ha fondato il blog Belvederenews.net che nel 2016 e’ stato registrato come giornale on line presso il tribunale di Santa Maria C.V. Dal 2016, è il Direttore Responsabile di Belvederenews.net , di cui e’ editore Antonio De Falco, e che conta circa 15 collaboratori, tra redattori e corrispondenti. Nel 2016 si e’ candidata  nella lista civica Movimento Città Futura alle amministrative per il Comune di Caserta risultando la donna più votata della lista e collocandosi al quarto posto dei votati. Presidente dell’Associazione Culturale ” Le Stelle”. Responsabile Pari Opportunita’ dell’Associazione Politico – CUlturale ” Riprendiamoci Caserta”- Nel giugno 2018 e’  stata nominata con decreto del Sindaco di Caserta Carlo Marino componente della Commissione Pari Opportunita’ del Comune di Caserta. Ma soprattutto un uragano di emozioni. Il libro che presentiamo è ” Chiedi la Luna ” edito da Giuseppe Vozza di Casolla, pubblicato nel 2015: uno spaccato sul giornalismo e sulla politica casertana con ottimi risultati di vendita e di critica.

  1. D) Un libro intimo “Chiedi la Luna” che però apre orizzonti vastissimi per chi vuole conoscere Caserta e le sue storie, come nasce questo lavoro?

La stesura di ” Chiedi la luna ” e’ avvenuta per caso.  Una domenica sera , per passare il tempo,  ho cominciato a scrivere una storia : cosi’ e’ nata  la giornalista trentenne Flora De Bellis,  imbranata ma al tempo stesso  determinata , che nel suo percorso professionale si trova a conoscere il lato affaristico -politico nascosto della città in cui lavora, denominata per l’appunto  Belvedere.  Appena ho completato la stesura  del primo capitolo ho subito telefonato all’amico editore Giuseppe Vozza e gli ho detto :” Credo di avere iniziato a scrivere un libro. Non so come finirà”.  Vozza mi ha incitato a proseguire ma , in fondo, entrambi sapevamo che non ce ne sarebbe stato bisogno: ” Chiedi la luna ”  era ormai venuto alla luce. All’ epoca ero responsabile delle pagine di Caserta del quotidiano ” La Nuova Gazzetta di Caserta” e, in questa veste, avevo avuto modo di approfondire le varie problematiche della citta’. Una conoscenza lenta , quotidiana, a volte anche sconvolgente del territorio  di Terra di Lavoro.  Il libro e’ stato scritto in appena due mesi e in esso sono riportate le vicende  di cronaca e di politica  emblematiche, quelle   che hanno fatto la storia di Caserta e della sua provincia negli ultimi cinque  anni  : dalla marcia dei 30mila contro la Terra dei Fuochi agli appalti per le attività commerciali e sociali, dal degrado ambientale e sociale  alla disoccupazione e alla deindustrializzazione  e alla decadenza delle istituzioni scolastiche,dai conflitti e dalle contraddizioni  della politica alle dinamiche non sempre coerenti del giornalismo , sia su carta stampata che on line, che inesorabilmente si e’  trasformato  da mezzo di informazione  e formazione a strumento di omologazione delle coscienze  con l’avallo della politica e del malaffare.  Il tutto infarcito dalle vicende personali . della giovane Flora De Bellis che intraprende la professione di giornalista  per cambiare il mondo e con l’ambizione  diventare una ” penna di riferimento”, e si ritrova, invece, a raccontare e a vivere sulla propria pelle le brutture  di un ‘epoca di decadenza morale, politica, sociale e culturale. Oggi, a distanza di tre anni, penso che ” Chiedi la luna” abbia avuto per me una funzione liberatoria : quello che avevo vissuto come giornalista aveva lasciato un segno profondo nella mia coscienza di cronista e di cittadina . Avvertivo l’esigenza profonda, intima, di raccontare, forse di gridare,  che oltre l’informazione ufficiale, quella dei media, esiste un’altra verità, spesso sconosciuta per i lettori ,   come per la vita delle persone , dove  la maschera sociale nasconde talvolta vicende dolorose ed inconfessate.

  1. D) Sei impegnata su molti fronti, questa energia positiva è forse il frutto di questo incontro tra l’eredità teutonica e l’animo duosiciliano?

Indubbiamente la mia famiglia ha avuto un ruolo fondamentale nell’impegno che io tento di profondere in quello che faccio. Penso che ognuno di noi abbia il dovere morale e civile di contribuire al miglioramento della società secondo le proprie inclinazioni e secondo le proprie possibilità. Ma, sicuramente, nessuno, soprattutto oggi, può permettersi di stare fermo e subire quanto gli altri decidono: la società e’ partecipazione e condivisione .  Per me vivere significa passione senza la quale niente ha valore.  Mio padre amava la politica e la storia  del nostro territorio : aveva vissuto come tanti giovani della nostra provincia la seconda guerra mondiale e la sua generazione e’ stata quella che ha contribuito di più in termini di idee e di iniziative alla valorizzazione del nostro paese. Mi raccontava spesso dei bombardamenti nell’alto casertano e di come egli, ragazzo del sud, con il padre, mio nonno,  avesse dovuto ricostruire la sua casa  distrutta dalla furia della guerra. Il mio antenato era un brigante ma e’ anche vero che molti miei zii , dopo l’Unita’ d’Italia, sono stati costretti ad emigrare in America a causa della miseria e li’ sono rimasti. La mia famiglia paterna si e’ praticamente estinta . Questo dovrebbe farci riflettere : cosa sarebbe stato il Sud e, dunque,  la provincia di Caserta  se la storia fosse andata diversamente?

Mia madre, invece, mi ha trasmesso il pragmatismo tipico forse dei teutonici ma anche la volontà e la determinazione che sono fondamentali per il successo personale di ognuno. Per mia madre non esistono insuccessi: esiste solo la realtà che materializza i progetti con professionalita’, coraggio e  competenza. Ancora oggi non mi dice “Hai fatto bene questa cosa” ma solo ” Potevi fare meglio”.

Insomma, l’eredita’ teutonica e l’animo duosiciliano sono un mix che potrebbe apparire contraddittorio per chi non lo vive ma che , invece, e’ servito a farmi crescere  in una sintesi valoriale  formidabile realizzata dalla mia famiglia attraverso percorsi di vita , come per tutti, non sempre semplici, ma affrontati sempre con consapevolezza e con un mai sopito impegno civile e sociale.

  1. D) Belvederenews , la tua creatura, oramai diventato un organo di informazione cui non si può rinunciare, da dove nacque l’idea?

Belvederenews e’ ormai una testata giornalistica  on line di rilevanza  regionale, e lo dico con immenso piacere.  Il sito  nacque  prima come blog, nel 2015, e poi, di concerto con Antonio De Falco, presidente dell’Associazione ” Riprendiamoci Caserta “, il quale ne e’ editore,  si e’ trasformato in un vero e proprio giornale.   Il nome Belvedere fu suggerito dall’amico giornalista Giuseppe Bocchino  che lo prese a prestito dal libro ” Chiedi la luna” dove la citta’ di Belvedere altro non e’ che la citta’ di Caserta. Ma il termine Belvedere fa pensare anche al Belvedere di San Leucio, suggestivo sito Unesco della nostra città, oppure ancora ad un luogo , nel nostro caso , ovviamente, virtuale, da cui si può godere un vasto panorama, e cioè un insieme di notizie e di informazioni che consentono una visione  globale  su quanto accade nel nostro territorio. Oggi Belvederenews,net conta circa  15 corrispondenti e collaboratori, e tu caro Fiore Marro sei parte integrante del giornale . Il mio  personale ringraziamento va ad Antonio De Falco, che , con tenacia ha creduto fin dall’inizio in questo progetto, e a tutta la coraggiosa e grintosa famiglia di Belvederenews.  Il  nostro obiettivo e’ quello di  realizzare una stampa libera , senza condizionamenti politici od economici. Non sempre e’ facile , ma la nostra parola d’ordine e’ pari opportunità per tutti: la libertà di stampa e’ un diritto ed un dovere , ma lo e’ anche il consentire la libera espressione a tutte le diverse manifestazioni di pensiero che noi ospitiamo sulle nostre pagine.  Siamo partiti in due persone , Antonio De Falco ed io, e poi nel giro di due anni il giornale si e’ ampliato . Oggi realizziamo articoli redazionali ed anche video ed approfondimenti sul nostro canale youtube Belvederenews. Una grande scommessa  che ci riempie di immense soddisfazioni: nella nostra redazione collaborano tantissimi giovani . Abbiamo deciso di puntare sui giovani e di crescere professionalmente con loro. Ci crediamo , non smetteremo mai di crederci.

  1. D) L’editore di “Chiedi la Luna” è Giuseppe Vozza, già presidente nazionale dei CDS, la tua scelta di pubblicare con un editore casertano ti ha ripagata, non dico economicamente ma come prodotto intendo?

L’editore Giuseppe Vozza rappresenta un’eccellenza  culturale ed  imprenditoriale del nostro territorio, oltre che essere un mio amico. Era inevitabile che io pubblicassi ” Chiedi la luna ” con lui, il quale , peraltro, e’ un profondo conoscitore della storia duosiciliana. Durante la stesura del libro,  Vozza insisteva a che le vicende venissero raccontate individuando i protagonisti con altri nomi, ma , in realtà, era evidente che per entrambi il libro voleva essere  la  denuncia di una terra distrutta dalla sua stessa classe dirigente . A dire la verità, il libro ha avuto un successo di critica  e di pubblico ma e’ anche vero che le polemiche non sono mancate dal momento che molti si sono riconosciuti nei personaggi a cui nel libro vengono imputate delle precise responsabilità sociali e politiche. E non a tutti ha fatto piacere.  E’ anche vero, per dovere di cronaca, che alcuni personaggi pubblici del nostro territorio mi hanno contattato per chiedermi come mai non fossero stati inseriti nel libro. Voglio precisare, inoltre, che alcune vicende sono state raccontate soltanto superficialmente  : se avessi affrontato molti fatti cosi’ come li avevo vissuti  il libro sarebbe stato tolto subito dalla circolazione. Insomma, qualche nemico me lo sono fatto, anche se poi le cose si sono sistemate. Vozza mi invita spesso a scrivere la seconda parte della storia . Lo farò, solo se troverò prima un posto sicuro dove rifugiarmi al momento della pubblicazione : raccontare il lato pubblico e privato della politica e degli imprenditori casertani potrebbe  avere, anche se con altri nomi, questa volta ,  effetti devastanti. Ovviamente scherzo, ma non tanto.

  1. D) Carditello è il luogo dove molti di noi si sono conosciuti, i tuoi momenti, i tuoi ricordi di quel luogo?

Noi due ci siamo conosciuti  proprio a Carditello. Me lo ricordo bene . Era il giorno 8 marzo 2013, festa della Donna. Credo che Carditello rappresenti l’incompiuto della nostra terra. Una Reggia bellissima , in una terra a me cara, quella del Basso Volturno, ma che , tuttavia, ancora oggi,  non riesce a trovare una precisa collocazione economica e turistico- culturale. Dalle pagine di Belvederenews, con l’ Agronomo Domenico Bovienzo stiamo portando avanti una battaglia per l’effettiva riqualificazione di questa reggia che rappresenta uno dei primi esempi di azienda agricola fortemente voluta da Ferdinando IV e da Maria Carolina. E’ assurdo  che l’area intorno a questo sito versi in uno stato di degrado; e’ assurdo che non vi siano pullman di linea che congiungano la Reggia di Carditello con il capoluogo di provincia e con gli altri comuni limitrofi. Secondo me , e’ uno spreco della memoria storica di questo luogo anche se tutti si affannano a dire che la Reggia e’ stata riqualificata. In questo momento, sta bruciando lo Stir di Santa Maria C.V. nelle vicinanze di San Tammaro: altri roghi tossici, altra distruzione , sulla quale calerà come sempre il solito inerme ed omertoso silenzio.

Io sogno una Reggia di Carditello sontuosa e florida in una terra, quella del Basso Volturno, rigogliosa ed accogliente.  Oggi, questa e’ solo utopia. Ma io non voglio smettere di lottare per questo sogno.

  1. D) Altri sogni nel cassetto, nuovi progetti, cosa ci stai preparando?

In questo momento, il mio progetto e’ la crescita di Belvederenews. Sono, altresì,  particolarmente onorata dalla decisione del Sindaco di Caserta, Avv.Carlo Marino, che, nel giugno 2018,  mi ha nominata componente della  Commissione Pari Opportunità del Comune di Caserta  coordinata dall’Assessora Maddalena Corvino. Ringrazio il Sindaco Carlo Marino e l’Assessora Maddalena Corvino per avermi scelta, e l’Associazione Riprendiamoci Caserta per avere sostenuto la mia candidatura. Si tratta di un impegno che cercherò di affrontare con la consueta passione civile e con l’obiettivo di rappresentare, in quanto donna casertana, le istanze di uguaglianza- pari opportunità della mia città. Sono convinta che la prima ” donna” da difendere e da tutelare sia proprio Caserta  e la sua provincia, simbolo di un Sud che in questo momento viene delegittimato, in modo plateale ed indecoroso,  oltre che anticostituzionale,  nel   diritto  di una crescita economica e sociale  proprio dalla politica del governo centrale proiettato, in modo evidente, alla valorizzazione del nord. Addirittura il prossimo Giro d’Italia -2019-  prevede un percorso che dal Nord arriva a Roma . Il resto del sud , a quanto pare, non esiste.  Se riuscissi a dare un mio piccolo contributo alle pari opportunità di Caserta, potrei anche realizzare il mio sogno: ritirarmi a vivere al mare ,fra il Basso Volturno e il  litorale domizio, con il mio piccolo cane Biagio, per assaporare fino alla fine gli odori e i colori della mia terra , unica , inconfondibile, pulsante di passioni e di tradizioni ,  di cui un nord ingrato e predatore da oltre 150 anni  non e’ riuscito fortunatamente ad impossessarsi.