SAN NICOLA LA STRADA (Nunzio De Pinto) – Continua incessante il tam tam sui social di decine e decine di cittadini sannicolesi infuriati per “…..la mancata diligenza dell’Amministrazione….”, come l’ha definita il dottore Corrado Mandati in merito alle fatturazioni del servizio idrico a partire dagli 2013 (morosità) e 2014- 2015 (gestione ordinaria) che sono e continuano ad arrivare negli oltre 8.000 nuclei familiari.
Di seguito pubblichiamo le considerazioni del dottor Corrado Mandati e lasciamo a chi legge le proprie “considerazioni”: “Migliaia di cartelle pazze che nelle scorse settimane sono partite dagli uffici comunali, (avvalendosi di una società privata CON SEDE IN MARCIANISE) chiedendo cifre non dovute anche per centinaia di euro in base a ricalcoli, più sanzioni e interessi, simpatiche letterine, stanno man mano arrivando nelle case dei sannicolesi costringendo le persone a preparare documenti, interrogarsi su cosa accade e, armati di santa pazienza, a recarsi diligentemente all’ufficio tributi. Quali verifiche sono state fatte prima di inviare le fatture? Quanto è costata all’Amministrazione l’invio dei solleciti? Considerato che si tratta di soldi pubblici è diritto di ogni cittadino essere rassicurato su come vengono spesi i soldi. Risorse che potevano essere destinate ad altro. Si colpiscono i cittadini con errori che si ritorcono poi sulla credibilità dell’ente, “un atteggiamento vessatorio e inopportuno nei confronti dei cittadini”.
Disagio e indignazione tra gli sventurati cittadini in regola, costretti a perdere mezze giornate di lavoro per sottoporsi a file interminabili e dimostrare di aver pagato tasse esosissime fino all’ultimo centesimo. Errori di controllo all’ufficio? Distrazioni? Una cosa è certa: se i cittadini non conservano tutte le carte e i documenti relativi ai pagamenti rischiano di dover versare al comune, e all’improvviso, tributi non dovuti. E quel che è anche peggio, è il disagio a cui vanno incontro soprattutto le persone anziane sole, nel caso in cui non siano in possesso delle ricevute di versamento. Nel caso di invio di una cartella esattoriale e/o avviso di accertamento tributi, contenente errori, l’amministrazione sarebbe in colpa in quanto non avrebbe adottato le comuni regole di prudenza e di diligenza.
Se si fosse adottata la dovuta attenzione da parte degli impiegati o degli addetti alla riscossione, invece, l’errore sarebbe stato evitato. In presenza quindi di errori non scusabili o non giustificabili, la Pubblica Amministrazione (un Comune, un concessionario pubblico per la riscossione delle imposte o lo stesso Ministero delle Finanze) può essere condannata a risarcire i danni subiti dal cittadino contribuente. Un’odiosa quanto inutile e costosa perdita di tempo e di denaro a cui l’Amministrazione farebbe bene a porre fine. Corrado MANDATI”.