di Nunzio De Pinto
SAN NICOLA LA STRADA – “Di fronte alla enorme crisi dei rifugiati e rispetto a quello che sta accadendo sul nostro territorio in queste ore credo sarà veramente dura avviare una stagione della fiducia e della corresponsabilità, ma dobbiamo tutti compiere uno sforzo per farlo. Vanno bandite, dunque, la retorica vuota e le proposte di circostanza che non abbiano possibilità di realizzazione. Va fatta innanzitutto chiarezza: la nostra Città, da sempre, e la mia Amministrazione hanno favorito l’accoglienza e l’integrazione con azioni concrete e in raccordo costante, per esempio, con la comunità senegalese.
Oggi, invece, per la nostra Città, pur ospitando già un numero elevato di immigrati, siamo costretti, nostro malgrado, a parlare di altro: scelte che passano sulla nostra testa, bandi di gara emanati in assenza di un preventiva minima comunicazione o raccordo con il Sindaco, coabitazione forzata in Condominio con famiglie sannicolesi in condizioni non accettabili che peggiorano la vita quotidiana di chi vi abita. Non è giusto e non è condivisibile non tenere conto delle legittime preoccupazioni di chi, con tanti sacrifici, ha acquistato casa o paga regolarmente un fitto, ed oggi è costretto a subire una coabitazione forzata nel medesimo condominio. Di fronte alla delicatezza di questo momento, purtroppo la legge non fornisce ai Sindaci strumenti per agire a tutela dei propri concittadini. Devono, quindi, intervenire in fretta le Istituzioni competenti.
L’accoglienza e l’integrazione sono un’altra cosa!
Pur comprendendo la complessità del problema e le ragioni di tutti, ritengo quanto mai opportuno, in questa circostanza, sottolineare che io sono il Sindaco dei Sannicolesi!”. È quanto ha scritto il Sindaco Vito MAROTTA a proposito della grave emergenza migranti che sta attraversando San Nicola la Strada. Già presenti oltre 100 migranti presso l’Hotel Ora City (ex Hotel Serenella), da sabato scorso 28 maggio 2016, al Parco MECOS (meglio noto come Palazzo dei ferrovieri perché costruito dalle Ferrovie dello Stato) la Prefettura di Caserta, ignorando completamente i disagi e le immancabili proteste che sarebbero sorte, ma questa volte da parte dei residenti, ha fatto pervenire altri 120 migranti. Questo ulteriore piano di occupazione ed islamizzazione della Città è stata fatta non tenendo in considerazione le città viciniori come: Recale, Capodrise, Marcianise e San Marco Evangelista, dove nessun migrante è stato trasferito. Il Parco MECOS è un condominio sito al Viale Carlo III^ al numero civico 176, consta di uno stabile di ben 6 piani con nr. 62 unità immobiliari presenti. I 120 migranti, che fra l’altro non si conosce se siano migranti che scappano dalle guerre o migranti cosiddetti “economici”, sono stati allocati in 25 appartementi, di cui una parte ha occupato l’intero 1° piano della scala “A” ed i rimanenti hanno occupato 4 piani della scala “B”. ed è con questi presupposti che ieri mattina, martedì 31 maggio 2016, con inizio dalle ore 9.00, l’intero condominio (37 nuclei familiari con figli, ragazze e studentesse) è sceso in strada, sul Viale Carlo III^, per protestare.
Le proteste nascono dalle preoccupazioni delle conseguenze che deriverebbero dalla forzata convivenza, come i pericoli per la salute, disturbi della vita quotidiana e la svalutazione delle loro proprietà che, ora, nessuno già vuole più comprare. I residenti hanno già inoltrato sin dal mese di marzo 2016 (quando si ventilava l’ipotesi dell’arrivo dei migranti) una lettera e relativa documentazione al Prefetto, alla locale stazione dei Carabinieri ed al Sindaco Vito Marotta denunciando le loro preoccupazioni che riguardano, fra l’altro, vertenze amministrative fra il Condominio (difeso dall’amministratore avv. Abbate) e la società proprietaria degli appartamenti (non si è compreso, fra l’altro, chi fra le s.r.l. GAMA, PM Immobiliare e COGEM srl, siano in realtà risultate vincitrici del bando della Prefettura, né, tantomeno, essi conoscono i nominativi dei rispettivi proprietari). Una volta investito il Comune del problema, il sindaco Marotta ha inviato sul posto la Polizia Municipale per i sopralluoghi che ha, in un primo momento, sospeso i lavori non a norma. Dopo aver protestato sino alle ore 12.00, i residenti hanno accettato le condizioni poste dalla Polizia di Stato, cioè di farsi promotore di un incontro fra una rappresentanza di residenti e la Prefettura dove hanno consegnato, per l’ennesima volta, le loro doglianze e la promessa di un incontro entro breve tempo con il Prefetto (forse l’incontro potrebbe tenersi venerdì prossimo 3 giugno o sabato 4 giugno 2016. Unica condizione da soddisfare: l’eliminazione del blocco della circolazione e non ci sarebbero state ripercussioni penali.