SAN NICOLA LA STRADA. Arrivo migranti, cittadini chiedono esclusione dai futuri bandi, come Mondragone, Castel Volturno e litorale domitio

di Nunzio De Pinto

SAN NICOLA LA STRADA – “Non li vogliamo qui, ci sono caserme e altri palazzi vuoti, la scelta della Prefettura è completamente sbagliata; i migranti, quasi tutti uomini, escono senza vestiti, stendono i panni dove vogliono, non hanno alcun rispetto per le regole condominiali. Avrebbero bisogno inoltre di più spazio attorno al condominio, che però manca, così non hanno nulla da fare tutto il giorno. C’è poi il problema connesso dal depauperamento del valore degli appartamenti; qualche società immobiliare ha già stracciato contratti di affitto o preliminari di vendita”.

Sono solo alcune delle affermazioni dei condomini del Parco MECOS, più noto come il Palazzo dei Ferrovieri, sito sul Viale Carlo III^ civico 176 che, martedì scorso 31 maggio 2016, hanno occupato per circa 2 ore il Viale Carlo III manifestando il loro disappunto contro la decisione della Prefettura di Caserta di far alloggiare in 25 appartamenti nel loro stesso edificio 120 immigrati tra i 18 e 27 anni provenienti da Senegal, Costa d’Avorio, Gambia, Nigeria e Ghana. I ragazzi sono stato alloggiati dalla Coop “Gama”, che si è aggiudicata il bando della Prefettura.

È stato poi il sindaco di San Nicola la Strada, Vito Marotta, a convincere i suoi concittadini a rimuovere il blocco stradale. Marotta ha accusato la Prefettura di “totale mancanza di coinvolgimento del territorio in decisioni così importanti. La comunità senegalese è ben integrata nella nostra città, ma non si fa l’integrazione facendo arrivare di notte dei migranti in un palazzo dove già risiedono da tempo degli italiani”. Su questo punto i cittadini sannicolesi, le associazioni ed i comitati cittadini chiedono apertamente al Prefetto di Caserta di escludere per sempre la Città di San Nicola la Strada dai futuri bandi di gara per l’accoglienza migranti, ai sensi degli artt. 20 e 27 D.Lgs. 163/2006 come, sinora ha sempre fatto con il Comuni di Mondragone, Castel Volturno, ed i comuni rivieraschi ricadenti in Sessa Aurunca. “Abbiamo già dato” è il leit motiv dei residenti che da almeno venti anni convivono benissimo con oltre 600 extracomunitari, in gran parte appartenenti alla comunità senegalese.

Ma, dopo i circa 100 migranti ospitati presso l’Hotel “Ora City” 8 ex Hotel Serenella) ed i 120 di queste ultime ore, “… è ora che il Prefetto escluda la Città dai futuri bandi, non siamo diventati una “banlieue francese”, un ghetto come Secondigliano, Piscinola e tanti altri quartieri degradati di Napoli. I fenomeni legati alla socializzazione ed alla coabitazione non sono uno scherzo da bambini, né per quelli riferiti ad un rione, grosso o piccolo che sia, né figuriamoci per un condominio. Tutti a stretto contatto di gomito. Questo dovrebbe saperlo chi pensa di poter mettere insieme capre e cavoli, chi pensa, senza ragionare di poter gestire emergenze sociali e civili come quella che viviamo ogni giorno sulla nostra pelle.

Chi amministra la Provincia su mandato del Governo Centrale deve trovare il coraggio e la forza di ammettere che la Città di San Nicola la Strada è arrivata al limite della sopportazione, in caso contrario dovrebbe ammettere, con grande e profonda onestà intellettuale, la propria incompetenza ed incapacità̀ nella gestione del fenomeno dell’immigrazione di massa. Altrimenti dovrebbe spiegare come mai Città come Marcianise, San Marco Evangelista, Capodrise e Recale (tutte realtà confinanti con San Nicola la Strada) non risultati destinatari di nessun migrante e/o richiedenti asilo, Già, come mai ?

Il dovere di solidarietà̀ San Nicola la Strada lo ha ampiamente dimostrato ed impone ai vertici della Prefettura di fare quanto necessario perché́ chi opera nel settore dell’immigrazione non debba pagare il prezzo dell’approssimazione e del menefreghismo di chi governa un sistema fallimentare in cui la disperazione di molti è la moneta che alimenta il business di pochi, mentre intanto tutti gli altri perdono diritti, dignità̀ e salute. Come cittadini siamo stanchi e stufi di dover assistere inermi a queste assurde situazioni e chiediamo alle Istituzioni competenti, Sindaci compresi, che hanno l’obbligo di garantire la nostra sicurezza, di intervenire e trovare tempestivamente una diversa soluzione.