Si accendono i riflettori sulla vicenda legata al nuovo piano di dimensionamento scolastico approvato dalla giunta presieduta dal sindaco di Caserta Carlo Marino su proposta dell’assessore delegata alla Pubblica Istruzione Maddalena Corvino. Tante, fin troppe, sono state le polemiche sollevate in questi ultimi giorni dai dirigenti scolastici, dai sindacati di settore, da diversi Consiglieri comunali di opposizione e da alcune “pseudo” testate giornalistiche locali (fortunatamente poche).
Partiamo da un dato di fatto: la proposta di dimensionamento nasce dall’esigenza di garantire continuità agli studenti, recuperare un’autonomia scolastica ed assicurare la presenza di un plesso in tutte le frazioni della città. Proviamo a fare il punto della situazione basandoci su documenti in nostro possesso.
E’ mai possibile che due dirigenti scolastici – precisamente Tania Sassi (I.C. “De Amicis-da Vinci”) e Francesco Mezzacapo (I.C. “Don Milani”) – hanno pensato di elaborare una proposta di dimensionamento per gli istituti dell’intera città senza averne nessuna competenza? E soprattutto in base a quale criterio lo avrebbero fatto? Con tutta onestà non riusciamo a comprenderlo. Ma non è tutto. Perché le proposte arrivate da parte di tanti altri dirigenti scolastici sono state davvero tantissime ed esaminandole con attenzione, nessuna è risultata essere uguale ad un’altra: forse per molti si è trattato solo di una possibilità da non perdere per crearsi un po’ di visibilità?
Non giustifichiamo il fatto che presidi ed insegnanti, che sono dipendenti statali che lavorano con materiale umano, decidano di stare con questo o quel dirigente, con questo o quell’istituto.
Capitolo a parte meritano le organizzazioni sindacali del settore scolastico, che secondo un documento, anch’esso in nostro possesso, addirittura hanno contestato la proposta dell’Assessore non da un punto di vista tecnico ma da un punto di vista del tutto personale, sindacando sul numero dei plessi. Oltretutto non riusciamo a comprendere perchè parlano di 15 plessi quando in realtà quelli interessati sono 7.
Tutto questo ambaradan ha creato preoccupazione in molti docenti che, ci sentiamo di sottolineare senza alcun motivo, temono eventuali trasferimenti. Allo stesso tempo anche i genitori che, a quanto pare, sarebbero intenzionati a manifestare sotto i palazzi del Comune, sono stati travolti da un tam tam mediatico del tutto privo di fondamento.