Il Comitato “Caserta Città di Pace”, in collaborazione con la Diocesi di Caserta, ha organizzato la XXV Marcia della Pace per sabato 14 dicembre 2019 dal tema “I Giovani per la Pace”.
Il raduno dei partecipanti e’ previsto in Piazza Duomo alle ore 10.00. Si possono portare striscioni.
Alle ore 10.30 il Vescovo di Caserta S.E. Monsignor Giovanni D’Alise salutera’ il Corteo della Pace in Cattedrale alla presenza di studenti e profughi i quali testimonieranno la drammatica situazione delle loro terre di origine.
Alle ore 11.30 e’ prevista la partenza. La marcia seguira’ il seguente percorso: Via San Giovanni, Corso Trieste, Piazza Dante, Via Mazzini, Piazza Vanvitelli. Alle ore 12.30 vi sara’ l’arrivo in Piazza Vanvitelli e una delegazione sara’ ricevuta dal Prefetto S.E. Raffaele Ruberto.
“Il Prefetto di Caserta– spiega Don Nicola Lombardi Presidente del Comitato Caserta Citta’ di Pace – ci ha dato già la disponibilità ad accogliere una delegazione, formata da un referente per scuola e associazione, che gli consegnerà una proposta concreta per favorire la sicurezza, la convivenza, la solidarietà e la pace a livello locale, nazionale e mondiale da inoltrare agli organi governativi e alle autorità competenti”
All’iniziativa hanno aderito comunita’ islamiche e comunita’ straniere, scuole di ogni ordine e grado,associazioni laiche e cattoliche, enti della provincia di Caserta,parrocchie e gruppi ecclesiali, sindacati.
Sara’ presente anche Padre Raffaele Nogaro Vescovo Emerito di Caserta.
” Diventa fondamentale la partecipazione di tutti – continua Don Nicola Lombardi – e, in modo particolare, dei giovani alla XXV Marcia della pace. Essa può essere l’occasione giusta per manifestare il desiderio e l’impegno per la pace dei giovani e delle scuole”–
“I giovani – aggiunge il Sacedote– già stanno dimostrando, con il “Friday for future”, tanta sensibilità e senso di responsabilità per le questioni ambientali, i cambiamenti climatici e la sostenibilità ecologica. Non c’è pace senza giustizia e libertà. Ma noi riteniamo che non c’è pace neanche senza la salvaguardia del creato e il rispetto della Vita”.

E in tal senso cita Papa Giovanni XXIII: “ Dopo un quarto di secolo di impegno a favore della pace è nostro desiderio che le giovani generazioni abbiano sempre più un ruolo da maggiore protagonista nella costruzione di un mondo migliore in cui possa regnare la libertà, la giustizia, la verità e la solidarietà, i pilastri fondamentali della Pace”.
“Papa Francesco – afferma Don Nicola – ha voluto indirizzare il suo ultimo documento magisteriale “Christus vivit” (2019) proprio ai giovani, esortandoli ad un maggior coinvolgimento nei processi di pace:
“Propongo ai giovani di andare oltre i gruppi di amici e costruire l’«amicizia sociale, cercare il bene comune. L’inimicizia sociale distrugge. E una famiglia si distrugge per l’inimicizia. Un paese si distrugge per l’inimicizia. Il mondo si distrugge per l’inimicizia. E l’inimicizia più grande è la guerra. Oggigiorno vediamo che il mondo si sta distruggendo per la guerra. Perché sono incapaci di sedersi e parlare. […] Siate capaci di creare l’amicizia sociale» […]. Se riusciamo a trovare dei punti di coincidenza in mezzo a tante divergenze, in questo impegno artigianale e a volte faticoso di gettare ponti, di costruire una pace che sia buona per tutti, questo è il miracolo della cultura dell’incontro che i giovani possono avere il coraggio di vivere con passione” (n.169).
“Nell’ultimo periodo- continua- noi tutti abbiamo assistito impotenti all’ennesima guerra fratricida: l’invasione, da parte dell’esercito turco, dei territori siriani abitati dal popolo curdo. Azioni militari che hanno mietuto vittime, feriti e profughi. Offensive che potrebbero sfociare in una escalation di nuove guerre e violenze.
È di questi giorni l’attentato terroristico ai militari italiani presenti in Iraq e a una Chiesa cristiana in Burkina Faso. Il terrorismo è ancora vivo e operante nel mondo”.
“Non possiamo- conclude – restare spettatori inermi di una simile situazione. Chiediamo con forza che le varie nazioni della Comunità Europea intervengano attivando processi di pace”.