Aversa-Salutiamo anche oggi, 16 febbraio, tutti i lettori che partecipano al consueto appuntamento del mercoledì dedicato allo spazio “Per ogni donna”, ideato da Speranza Cardillo, dottoressa in giurisprudenza e criminologa, in collaborazione con la dottoressa Iolanda Vassallo, psicologa e criminologa. La storia di oggi riguarda una mamma che segnala un grave problema riguardante i giovani, il cui equilibrio è stato messo a dura prova durante questo ultimo e difficile anno. La lettera esprime tanta preoccupazione e inizia in questo modo: ” i miei figli erano due ragazzi solari e sereni. Avevano i loro spazi, i loro amici e i loro punti di ritrovo. Sembravano felici e avevano tanta voglia di vivere e dimostravano tanto affetto anche in famiglia. Nella prima fase di lockdown non mi ero accorta del cambiamento. Forse pensavano che il periodo fosse momentaneo, ma quando hanno realizzato che non era così hanno cominciato a soffrirne e a subirne i gravi effetti. Hanno cominciato ad avere comportamenti aggressivi tra di loro e anche con me. Sono spesso irascibili e prepotenti e si lamentano di tutto. Credo sia un problema legato al cambiamento di vita che ha riguardato tutti noi perché altrimenti non me lo spiego in nessun altro modo”
Commento della dottoressa Speranza Cardillo. Il duro anno che abbiamo vissuto ha segnato tantissimo l’esistenza di tutti noi, non solo dei giovani ma anche di adulti e di intere famiglie. Probabilmente i giovani, per la loro fragilità e per il loro continuo bisogno di relazionarsi hanno risentito maggiormente di questo periodo di isolamento imposto dalle circostanze. In realtà, se ci si vuole proprio abbandonare a qualche riflessione che dia un quadro più completo e un giudizio più approfondito sull’argomento è necessario fare un passo indietro. È innegabile che fino ad un anno fa nessuno poteva immaginare quanto potesse cambiare la vita di ognuno di noi. Le piccole abitudini, i momenti e luoghi di ritrovo, cose apparentemente insignificanti sono venute a mancare e abbiamo imparato tutti ad apprezzarne il valore. Già prima del lockdown, però, il quadro delle relazioni sociali non era del tutto confortante e mi sentirei di dire che proprio per questo motivo lo stato di emergenza ha peggiorato il problema. Già la depressione era un male comune di tante persone, la cui esistenza era spesso accompagnata dalla noia, dalla solitudine e da un senso di isolamento. La famiglia negli ultimi decenni decenni ha mostrato tutta la sua fragilità e la tendenza a lasciare i suoi componenti in preda al narcisismo e all’aggressività che caratterizzano la nostra epoca.
A subire le conseguenze di tutto ciò sono maggiormente i giovani che acquisiscono cattive abitudini o diventano facili prede di malintenzionati. Tutto questo con l’isolamento forzato dovuto al coronavirus ha assunto dimensioni sempre più grandi. I dati dell’ultimo anno ci confermano, purtroppo, che la devianza giovanile é un fenomeno in crescita e da non sottovalutare ma soprattutto che va tenuto sotto controllo. I giovani potrebbero essere la risorsa grazie alla quale il paese potrebbe riprendersi dopo il covid e invece sono stati registrati tantissimi arresti e segnalazioni di minori che si sono macchiati di reati in questo ultimo anno.
Gli illeciti da loro maggiormente commessi commessi riguardano il web: frode informatica, l’accesso abusivo a sistema informatico o telematico, l’istigazione od aiuto al suicidio, la pornografia minorile, ma non vanno sottovalutati reati come quelli di omicidio doloso, maltrattamenti contro familiari e conviventi e resistenza e violenza e minaccia a pubblico ufficiale che sono stato altrettanto numerosi. Questi dati allarmanti richiedono un lavoro di costante sinergia tra le varie forze dell’ordine impegnate a contrastare il fenomeno. Oltre a questo é richiesto però il supporto terapeutico di esperti che possano affiancare il minore in un percorso di recupero.
Il Commento del sociologo Luca Caccuapuoti