Napoli – Liverpool  4-1 – Il “Centro Paradiso” da Soccavo si è trasferito a Fuorigrotta per una notte magica.

Gli azzurri hanno giocato divinamente, surclassando una squadra fortissima, annientando gli avversari  sia sul piano fisico e quello tattico. Uno spettacolo pirotecnico, serata indimenticabile.

Napoli – Liverpool  4-1 – Il “Centro Paradiso” da Soccavo si è trasferito a Fuorigrotta per una notte magica.

Gli azzurri hanno giocato divinamente, surclassando una squadra fortissima, annientando gli avversari  sia sul piano fisico e quello tattico. Uno spettacolo pirotecnico, serata indimenticabile.

Marcatori: 5′ p.t. (r) 2′ s.t.  Zielinski (N), 31′ p.t. Anguissa (N), 44′ p.t. Simeone (N), 4′ s.t. Luis Diaz (L).

Il 7 settembre del 1860 una risma di masnadieri, con le camice rosse, sbarcarono vicino a uno scoglio, nei pressi di Napoli, per conquistare e annientare la capitale delle Due Sicilie, cosa che purtroppo gli riuscì; 162 anni dopo, altri bucanieri, sempre in camicia rossa, come in una nemesi tragica, hanno riprovato la stessa operazione, andando stavolta a cozzare contro uno scoglio, meno disponibile, nei pressi di Fuorigrotta,  tornandosene così a casa, con  carne, ossa e cartilagine rotta. Hanno trovato davanti a se, non più le Guardie Svizzere ma la legione ADL, che li ha bastonati ben benino.

Davanti a uno spettacolo come quello visto ieri sera al Maradona, la domanda sorge al di là del tifo, spontanea: Che cosa ci fa il Napoli nel campionato italiano? Fossi nella proprietà partenopea chiederei asilo al calcio spagnolo, o inglese, o per mere questioni logistiche a quello transalpino o greco, non è sano, non è urbano che una compagine, virtuosa in fatto di conti in regola e spettacolare in fatto di giuoco del calcio, continuare a  giocare in  un campionato così mediocre e spesso alterato da fattori esterni al campo di pallone, torneo mediocre quello cui è costretto a esibirsi il Napoli, in un mondo razzista, fatto di cori vergognosi, che non sono indirizzati alla squadra ma contro una intera Comunitas. Un popolo prima oltraggiato manu militari e oggi offeso nella dignità. Continuo a chiedermi cosa ci facciamo in  mezzo a questa gentaglia e non riesco a trovare una motivazione che sia una.

Qualcuno subito dopo la grandiosa performance degli uomini di Spalletti, ha voluto sminuire l’impresa azzurra, indicando come responsabile, la cattiva condizione del Liverpool, che è bene ricordare, solo qualche mese fa, si è giocato la finale di Champions oltre che arrivare seconda, nel campionato, che tutti indicano come il migliore del mondo, certo a detta di codesti addetti ai lavori, scusate il bisticcio di parole, gli inglesi non sono certo i fuoriclasse del Salisburgo, bloccati tenacemente sull’ 1 a 1 dal Milan, ma tant’è.

Il Liverpool è una squadra fortissima, prova ne sia che al solo, minimo errore commesso dal Napoli, è andato in rete, gli inglesi sono forti ma hanno trovato dinnanzi a loro, una squadra compatta, decisa, cazzuta.

Un Napoli stellare, che ha tramortito fin dal primo minuto gli avversari, mettendoli alle corde, e stendendoli con 4 uppercut micidiali. Gli azzurri hanno giocato divinamente, surclassando una squadra fortissima, annientando gli avversari  sia sul piano fisico e quello tattico. Uno spettacolo pirotecnico, serata indimenticabile.

E’ stata la serata delle certezze e del riscatto, si è riscattato Piotr Zielinsky finalmente ha tirato fuori il “Kevin De Bruyne” che vive in lui,  è stata la serata di Alex Meret, impeccabile, grandioso tra i pali, ma questo solo gli sciocchi non lo sapevano, è stato stratosferico Anguissa, padrone assoluto del centrocampo, devastante, finché ha potuto Osimhen, nonostante rigore e gol mancati, sono stati tutti impeccabili, anche se la nota più lieta è stato il gol di Giovanni Simeone, che ci racconta che nel calcio, questo calcio brutto, che si vive in Italia, talvolta le favole si avverano, i sogni di realizzano, basta crederci e non mollare mai. Un argentino che segna nel tempio di Maradona, con la camiseta azul, davanti a 50mila innamorati,  è poesia allo stato puro.

Ma poi se sugli spalti ci sono Ciro Mertens e Pocho Lavezzi a tifare per gli azzurri, davvero per gli avversari non c’è speranza.