Caserta. Alle 14.00,di oggi 13 luglio 2023, e’ pervenuta alla nostra redazione la fotografia in calce al presente articolo : si tratta di un lampione di energia elettrica pubblica sito in via San Giovanni, strada antica del centro storico cittadino, che ,a quell’ora, era ancora acceso dalla notte precedente.
E’ inutile puntare il dito, ancora una volta,contro le inefficienze della macchina amministrativa comunale , ma e’anche vero,pero’, che in un Comune, espressione della sovranita’popolare, la gestione delle finanze pubbliche andrebbe esercitata con l’oculatezza del bonus pater familias.
Partiamo da una premessa : a Caserta, il sistema di illuminazione pubblica non funziona. Dovremmo ricordare tutte le volte in cui intere aree della citta’ sono rimaste al buio per brevi o lunghi periodi per poi ritornare, come per magia, ad essere illuminate dai lampioni pubblici.
Dal mese di febbraio 2023, il Comune di Caserta ha affidato la gestione degli impianti pubblici – per una durata di 20 anni- ad un privato che si dovrebbe occupare anche della manutenzione ordinaria e straordinaria, dell’efficientamento energetico oltre che della fornitura di energia elettrica. Si tratta di un affidamento in concessione.
Ma il problema rimane.
L’illuminazione di strade, autostrade e altri luoghi pubblici contribuisce al benessere collettivo da più punti di vista. Una buona illuminazione partecipa alla sicurezza di automobilisti, motocilisti, ciclisti e pedoni aumentando la visibilità dei percorsi così riducendo le possibilità di incidenti. Oltre ad assicurare una maggiore sicurezza negli spostamenti, permette di scongiurare atti di microcriminalità e contribuisce al senso di sicurezza e di benessere di ognuno.
Tuttavia, in un ottica di risparmio energetico, ossia di risparmio di risorse sia ambientali che economiche, è indispensabile verificare se e quanto è necessario illuminare una determinata strada o un luogo pubblico. Infatti, non sono rari i casi di strade e piazzali illuminati pienamente per tutta la notte senza ragione
Il caso di cui parliamo, relativo all’area via San Giovanni di Caserta,e’ espressione dell’ennesimo spreco di luce nelle nostre citta’. E cio’, nonostante che la nostra citta’ continui a pagare le sciagurate conseguenze di un ” ermetico ” dissesto dichiarato nel 2011.
L’illuminazione pubblica è rappresentata dall’insieme di oggetti (lampioni, lampade, torri faro, fari, ecc.) atti a illuminare gli spazi pubblici. I costi di tali impianti sono a carico del Comune che ne è titolare, ma,in realta’, sono i cittadini a pagare questo servizio attraverso l’imposizione dei tributi.
Un lampione stradale a seconda dei modelli va dai 150 ai 300 Watt1 di potenza (e quindi consuma 540 – 1080 Kilowattora). In italia si nota attualmente una tendenza alquanto sorprendente, cioè che in tempi di difficoltà economica sembra che l’energia elettrica non abbia costi e viene sprecata in assembramenti di lampioni poco funzionali, poco estetici.
L’illuminazione pubblica in Italia costa quasi due miliardi di euro. Abbiamo città e piccoli centri che sembrano delle Ville Lumière, e siamo diventati i più spreconi d’Europa.
Il consumo pro capite per l’illuminazione pubblica in Italia è pari a 28,7 euro, quasi sei volte quello dei tedeschi (5,8 euro pro capite) e molto più dei francesi (20,3 euro pro capite). A Berlino gli abitanti per punti luce sono 15,6, a Milano 9,4. Un abisso, tutto a nostro svantaggio.
Una delle voci di costo più significative riguarda i lampioni stradali. In Italia sono obsoleti e poco efficienti: da qui gli enormi sprechi. Un lampione stradale ha una potenza che varia dai 150 ai 300 watt e un consumo che passa da 540 a 1080 kilowattora. Bisognerebbe rendere efficienti i lampioni, sostituendo ovunque le lampade con la tecnologia LED (con un risparmio attorno al 40 per cento) ed eliminare quelli inutili.
Dunque, le statistiche ci avvertono che nonostante il recente sviluppo delle energie rinnovabili, a partire dai paesi dell’Unione europea, l’80 per cento del rifornimento energetico nel mondo deriva da carbone, petrolio e gas naturale. La combustione di queste tre fonti energetiche produce circa il 75 per cento delle emissioni globali di gas serra: in pratica è l’energia la principale causa del cambiamento climatico. Ed è attorno alla rivoluzione dell’energia pulita, o anche detta energia sostenibile, che si gioca un round determinante nella partita per fermare il surriscaldamento del pianeta e l’emergenza del clima.
E’ doveroso ribadirlo : questa fotografia spiega niente altro come la nostra amministrazione comunale, per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, e’sprecona allo stesso modo delle altre citta’ italiane tralasciando esigenze ambientali ed economiche legate a tale consumo ma indispensabili nell’interesse dei cittadini.