Intervista a Riccardo Guarino, Presidente dell’associazione “Rinascimento Partenopeo”

In vista del convegno “Due sicilie, quale futuro?” nel quale è coinvolta anche la nostra testata giornalistica, abbiamo intervistato l’avvocato Riccardo Guarino, Presidente dell’associazione “Rinascimento partenopeo”

Dott. Guarino quali ritiene siano le eccellenze del sud Italia e in che modo crede possano essere valorizzate?

Il termine eccellenza è spesso usato per gli uomini della nostra terra, perché hanno delle caratteristiche che li fanno emergere nonostante le tante difficoltà: il genio, la sregolatezza, la cultura intrisa della storia che respiriamo per le strade e per i luoghi, la palestra di vita che da generazioni facciamo quotidianamente, ci pongono ad un livello di acutezza, di intelligenza e di velocità che ci fanno primeggiare molto spesso in tutti i posti del mondo. Il problema è che quelle stesse persone che primeggiano altrove, non erano riuscite ad emergere a casa loro, o peggio hanno perso l’opportunità di emergere rimanendo a casa loro. Perché? Facile, perché le condizioni generali non permettono lo sviluppo e la crescita delle idee, che trovano un muro invalicabile nel divario strutturale ed economico che abbiamo rispetto ad altri posti da Roma in su.

Ecco per rispondere alla domanda, direi che per poter valorizzare le nostre eccellenze dovremmo colmare il gap economico e infrastrutturale che rende “impari” qualsiasi “competizione socio-economico-imprenditoriale.

Lei è stato primo consigliere non eletto al Consiglio comunale di Napoli. Nel caso fosse stato eletto, quali proposte avrebbe avanzato per migliorare i servizi del capoluogo campano?

Di proposte ne ho fatte tante e ne continuo a fare anche adesso. Quello che farei è certamente dare una spinta diversa di concretezza e di fattività. Quello che noto è che non c’è traccia dell’opposizione in città e questo è un fatto negativo e grave. E allo stesso tempo la maggioranza, nonostante i numeri, non riesce a mettere in moto niente di realmente tangibile per la città e per i cittadini.

Io proverei innanzitutto a coinvolgere la cittadinanza a ritrovare senso civico e orgoglio di essere cittadini di una grande città, ma questa città non la salverà un Sindaco, perché ci vuole una Rinascita del popolo, della sua cultura, della sua voglia di dimostrare che meritiamo di più.

In concreto, proverei a dare luogo ad un reale decentramento, conferendo maggiore potere e risorse alle Municipalità per essere più vicini ad una politica del territorio e vicina alle esigenze della gente.

Poi uno dei problemi principali è la gestione delle società partecipate, che non danno servizi adeguati e allo stesso tempo hanno una gestione economica fallimentare: come si fa a non capire che queste società devono essere amministrate con il criterio della efficienza? Ci vogliono manager non politicizzati, bravi e competenti.

Qual è la vision dell’associazione “Rinascimento partenopeo” che dirige?

Napoli ha bisogno di uomini e donne coraggiosi e capaci per essere rilanciata.

Viviamo nella città più bella del mondo, ma siamo costretti a “sopravvivere” o emigrare! Ne abbiamo parlato tante volte, ma è arrivato il momento di fare, di mettere il cuore e la testa in un progetto che riporti Napoli ad essere nuovamente una Capitale, a generare ricchezza, bellezza, gioia, cultura, amore!

Dopo un lungo “Medioevo” di degrado sociale e culturale, ci vuole un vero e proprio “Rinascimento”,  un RINASCIMENTO PARTENOPEO!

Ma ripeto bisogna prenderne consapevolezza. Per fare questo,  la mia idea è che bisogna che tutti i ceti produttivi della città investano tempo e idee per la città, abbiano il coraggio di mettersi in gioco per un fine comune, per i nostri figli. Ma noto che è davvero difficile scardinare questa mentalità fatta di e di scetticismo. La risposta più comune che sento, ahimè, è : “che coraggio che hai, ma sai io non mi posso esporre!”… e io replico: “ ma perché che hai da perdere? Questa città è al collasso, i nostri figli vanno via, noi viviamo male… “ma che tien a perdere”?”

Ecco per far Rinascere questa città ci vogliono Sogno, Visione, Coraggio.

La testata online BelvedereNews contribuirà alla promozione del convegno “Due sicilie, quale futuro?”. Se dovesse brevemente rispondere alla domanda che dà il titolo al convegno che risposta darebbe?

La storia è fondamentale per sapere chi siamo, da dove veniamo, che grande patrimonio di Capitale portiamo con noi. Ma noi non possiamo, anzi non dobbiamo essere solo nostalgici, dobbiamo essere uomini e donne concreti di quest’epoca. Dobbiamo tornare Capitale, dobbiamo rivendicare la grandezza del Sud, perché se riparte il Sud riparte l’Italia. Ma prima di lamentarci con lo Stato centrale facendo le vittime, dobbiamo rimboccarci le maniche, e con forza e con orgoglio dimostrare di essere concreti. Poi ritengo che la principale colpa del divario Nord Sud sia esclusivamente nostra… in quanto eleggiamo le persone sbagliate per rappresentarci. E’ mai possibile che non si sente la voce dei Parlamentari del Sud? È mai possibile che ci hanno traditi in tutti questi decenni? È mai possibile che nessuno ha avuto la forza di fare valere le giuste ragioni di una terra tanto bella e ricca quanto depredata e lasciata indietro?

Io sono molto critico e severo con me e con gli uomini del Sud. Abbiamo tutti una grande responsabilità.Il futuro è adesso. Mettiamoci al lavoro, tutti insieme.