
La capitozzatura (la rimozione di intere branche a livello della chioma) è la più pericolosa pratica nota a danno della vita di un albero. Purtroppo e’ una pratica comune. Lo e’ in particolare nella nostra città dove sembra essere diventata sport d’elezione degli addetti. Oltre a rappresentare un intervento di vera e propria mutilazione della specie arborea che la espone a un impoverimento drastico della fonte di nutrimento costituita dalle foglie e a uno stato di stress, questa pratica estrema condotta probabilmente da personale non qualificato obbliga l’Ente o l’azienda committente a continui interventi successivi per compensare lo sforzo immane dell’albero di fare quel che gli e’ possibile per reagire alle condizioni di indebolimento che gli hanno inferto. In sostanza stiamo dicendo che la capitozzatura si rivela costosa: se l’albero sopravvive richiederà costanti potature per diversi anni. A Caserta in via Borsellino nel parcheggio dell’Iperion e’ recente l’avvenuto ennesimo albericidio. Le foto testimoniano dell’orrore perpetrato gratuitamente e come apparivano gli alberi prima della potatura selvaggia. Alberi malati che richiedevano un approccio scientificamente orientato al loro recupero? Per niente. Semplicemente l’uso indiscriminato e frettoloso della motosega che lascia sul campo commoventi moncherini, quasi indistinguibili dai pali della luce. Come ripulire un’opera d’arte con la carta vetrata, dice a ragione qualcuno. Il dirigente della società Iperion ci riferisce che la potatura è stata commissionata a una ditta per ragioni legate a garantire maggiore sicurezza visti gli eventi climatici estremi che si succedono e un controllo più ampio da assicurare alle telecamere predisposte. Ma come avverte International Società of Arboriculture (ISA), che è la più grande associazione professionale tra quanti si dedicano alla cultura ed alla conservazione degli alberi,la capitozzatura rende l’albero più pericoloso nel lungo periodo:le ferite inferte non rimarginate possono favorire l’ingresso di agenti cariogeni che compromettono la stabilità della pianta. Si tratta pertanto di interventi vietati – e quindi sanzionabili dagli organi di vigilanza ambientale competenti – perché esulano dalle normali operazioni di potatura degli alberi, che prevedono un taglio del ramo fino alla dimensione massima di 10 cm. Oltre questa misura infatti si tratta di un intervento cosiddetto di capitozzatura che secondo la norma deve essere autorizzato e motivato da un tecnico agronomo specializzato o perito agrario. Solo le condizioni di staticità e di bilanciamento della pianta oppure le eventuali necessità legate alla sicurezza può suggerire un taglio più radicale dei rami. Ma non era questo il caso offerto dagli alberi del parcheggio dell’Iperion. Nel momento in cui si capitozza, chi lo fa è obbligato a dichiararne il motivo: quando si dovessero vedere situazioni simili segnalatecelo, mandateci foto ed email. Interventi del genere devono avere una giustificazione formale.