Nasce e muove i primi passi il Coordinamento degli Agricoltori e dei Pescatori italiani

 

Al termine il 28 febbraio di un incontro partecipato da oltre duecento persone in rappresentanza di realtà sociali e associative diverse, di nuova costituzione e di antica presenza nelle mobilitazioni italiane contro la crisi nelle Regioni italiane del Nord, del Centro, del Sud e delle Isole, Altragricoltura ha diffuso una nota stampa congiunta con cui si dà conto della nascita del Coordinamento degli Agricoltori e dei Pescatori italiani ((Agricoltori Italiani, Altragricoltura, Pastori Sardi, Riscatto Agricolo, Popolo Produttivo) e si invitano le realtà sociali e i presidi di mobilitazione ad aderire.

“Il 28 febbraio 2024 rimarrà una data storica; gli agricoltori e gli allevatori insieme ai pescatori che sono mobilitati da settimane contro la crisi hanno fatto un passo decisivo verso la costruzione dell’unità: nasce il Coordinamento degli Agricoltori e dei Pescatori italiani, spazio plurale e autonomo per rafforzare le mobilitazioni, condividere il progetto e le proposte per restituire dignità a chi lavora la terra e nel mare e costruire un’alleanza forte con la società in nome del diritto al cibo ed al territorio. Forte è il grido unitario che sale in queste settimane dai presidi con i trattori nelle strade: l’Italia non può essere ridotta ad una piattaforma commerciale speculativa, il disegno di una agricoltura senza agricoltori e di una pesca senza pescatori è un pericolo mortale per tutti e non passerà! E’ il tempo nel Paese che la Nuova Riforma Agraria e dell’Agroalimentare torni ad essere centrale nel dibattito pubblico sugli interessi strategici e che si inverta la strada che sta portando alla perdita definitiva del Patrimonio di lavoro garantito dalle piccole e medie aziende degli agricoltori, pastori, trasformatori artigianali, pescatori vera garanzia di tutela ambientale contro l’abbandono delle terre e delle aree costiere. Ed è il tempo che la politica (Nazionale e Regionale) metta mano alle questioni più urgenti per impedire il tracollo delle attività produttive a partire dalle norme per il controllo, la trasparenza del mercato e contro la concorrenza sleale e il dumping, dalla garanzia che il reddito remuneri gli investimenti assicurando la copertura dei costi produttivi, dalla moratoria dei debiti e da un piano per la fuoriuscita dell’indebitamento delle piccole e medie aziende agricole e della pesca, dalla rimodulazione delle norme per garantire al tempo stesso la tutela ambientale e il diritto a produrre (la conversione agroecologica si fa con le aziende e non contro di loro cancellandole), dalla garanzia che la rappresentanza sindacale di agricoltori e dei pescatori non sia più monopolio delle associazioni politicizzate complici della crisi. Per raggiungere questi obiettivi serve dare vita al più ampio e unitario movimento che sappia allargare e rafforzare le mobilitazioni, assicurando continuità nel tempo.Il 23 febbraio scorso, grazie alle mobilitazioni in corso, si è aperto un tavolo di confronto sulla crisi con il Governo e la Politica, un tavolo cui abbiamo deciso di partecipare convintamente non perché siamo amici o nemici del Governo ma, sulla base del principio dell’autonomia del movimento, perchè è essenziale che la forza delle mobilitazioni porti a raggiungere i risultati di cambiamento indispensabili e, per questo, è fondamentale che alla denuncia della crisi si accompagnino le proposte su cui avviamo un percorso di confronto e di sintesi con chiunque deciderà di unirsi nel nostro sforzo unitario.Il Coordinamento degli Agricoltori e dei Pescatori italiani lancia l’invito a tutte le realtà in mobilitazione ad unirsi inviando una mail di adesione all’indirizzo dedicato del co.api@libero.it e indicando, per ogni realtà aderente il nome di un referente che, insieme agli altri comporrà la consulta di coordinamento dove, in maniera trasparente e unitaria, verranno assunte le decisioni in merito alle mobilitazioni ed a come gestire il confronto nel tavolo con la politica.L’adesione al Coordinamento garantisce che ogni soggetto che ne fa parte (presidio territoriale o realtà associativa che sia) mantiene la propria autonomia pur se tutti siamo chiamati all’impegno per rafforzare i processi unitari e lo sviluppo di un movimento chiamato a diventare la casa comune degli agricoltori, degli allevatori e dei pescatori contro la crisi e per la Riforma.Sulla base delle molte adesioni che stanno già arrivando verrà definito, già nella giornata di domani, un primo appuntamento di confronto per decidere le prossime iniziative e chiedere la riconvocazione del tavolo con il governo”.