Il 30 marzo, è stata una giornata fondamentale per la salute mentale, contro lo stigma molto diffuso verso certi disturbi. Questo perché? Perchè purtroppo c’è ignoranza e disinformazione sull’argomento. Il termine “bipolare”, ormai, è diventato una moda, basta un niente per etichettare qualcuno in tal modo per dire che è matto. Ad oggi, in Italia, circa 1,2 milioni di persone soffrono di disturbo bipolare. Ma che cos’è? I pazienti intervistati lo descrivono come un’altalena, come le montagne russe, mentre sei euforico, tipico della fase ipomaniacale o maniacale, e ti senti invincibile, come il famoso “superuomo” di Nietzsche e di D’Annunzio: “L’uomo che tramonta e lascia spazio all’uomo che rinasce”, successivamente sprofondi nella spirale della depressione maggiore. Come tratta il libro “Due di me” di Rosario Sorrentino, convivono due persone: una Francesca A e una Francesca B. Quali sono le cause? Si parla di concause: genetiche ed ereditarie, squilibrio biochimico, ecc ..e lo stress contribuisce a manifestarlo. La cosa doverosa da dire è che il 70% dei pazienti lamenta errate diagnosi precedenti come semplice depressione o sindrome ansioso-depressiva, sottoponendosi a terapie farmacologiche errate, e arrivando alla giusta diagnosi e quindi alla scoperta della malattia dopo circa 8-10 anni. Ma si guarisce? No, è un disturbo che accompagna l’interessato per tutta la vita, ci sono ovviamente terapie che consentono di vivere una vita dignitosa, come il litio, farmaco di prima scelta, ma chiunque sottolinea come la propria esistenza sia associabile a una fune, sentirsi camminare su quella corda e non trovare mai l’equilibrio giusto. Personaggi famosi continuano a fare propaganda di sensibilizzazione su questa malattia, come Selena Gomez, che annunciò pubblicamente di soffrire di disturbo bipolare per dire al mondo che non c’è nulla di sbagliato o di cui vergognarsi, e si potrebbe fare una lista infinita: Vittorio Gassman, Jim Carey, Carrie Fisher, Linda Hamilton, Ben Stiller, Vivien Leigh, Catherine Zeta-Jones, Mariah Carey, Jean Claude Van Damme oltre ai registi Francis Ford Coppola e Tim Burton e al povero Robin Williams. Chi resta il simbolo di questa giornata è il famoso pittore Van Gogh. Il bipolarismo nella sua fase euforica-maniacale porta a eventi pericolosi per se stessi ma paradossalmente anche a cose straordinarie tanto da essere associato al mito del genio. Oggi, si stanno diffondendo varie associazioni per sensibilizzare le persone rispetto a questa tematica, come “Duedime”, e il lavoro continuo di un altro celebre psichiatra Leonardo Tondo. Gli ostacoli sono ancora tanti per eliminare il tabú, la strada è lunga ma è fondamentale che se ne parli, oggi più che mai, poiché sempre piú spesso la gente adotta questa parola “bipolare” per indicare che quel qualcuno è uno squilibrato, senza conoscere la verità. Le persone bipolari non hanno bisogno di essere giudicate per ciò che assolutamente non sono, ma hanno bisogno di tanta comprensione, attenzione e vicinanza.