Capua. L’adolescenza è un tempo di passaggio, una terra di mezzo in cui si intrecciano scoperte e inquietudini, fragilità e slanci vitali. È da questa consapevolezza che nasce “SIAMO NOI”, un evento speciale sotto l’egida del festival Capua il Luogo della Lingua, promosso con il sostegno del Comune di Capua attraverso il Patto per la Lettura di Capua – Città che Legge, e interamente ideato, organizzato e vissuto da un gruppo di adolescenti delle scuole del territorio.
“SIAMO NOI” è molto più di un evento: è un esperimento di cittadinanza culturale attiva, uno spazio reale dove i giovani prendono voce e si raccontano, affrontando il presente attraverso i propri occhi, i propri linguaggi, i propri desideri. Un laboratorio di idee, incontri, confronti, in cui dialogano generazioni diverse, esperti, operatori culturali, artisti e cittadini.
Domenica 22 giugno nel Cortile di palazzo Fieramosca, dalle 18.00, la presentazione al pubblico del progetto. Il programma include un Live talk show podcast, mostre, laboratori creativi, installazioni artistiche, musica dal vivo e momenti di condivisione informale. Tutte le attività saranno orientate a costruire un confronto autentico su cosa significhi oggi essere adolescenti, in un’epoca segnata da trasformazioni profonde: social media, intelligenza artificiale, crisi identitarie, isolamento, ma anche nuovi modi di esprimersi, di abitare il mondo, di immaginare il domani.
“SIAMO NOI” è anche il nome del comitato promotore, composto da studenti delle scuole di Capua come: Daniele Mingione, Andrea Capodagli, Beatrice Pezzella, Antonio Mona, Davide Carlino, Samia Maria Begar, Alex Cappabianca, Aurora Falco, Luca Di Rauso, che dichiarano:
«Vogliamo creare uno spazio fisico e concettuale, dove si possa osservare il presente con sguardi nuovi, dove le domande contano più delle risposte. Siamo giovani, siamo qui, siamo noi, vogliamo essere parte attiva della nostra città».
L’iniziativa si svolgerà in un luogo altamente simbolico: la Sala Lettura con annessa biblioteca del Centro Diurno di Salute Mentale di Capua, all’interno dello storico Palazzo Fieramosca, un ambiente che incarna il senso profondo dell’inclusione, del dialogo tra diversità e del potere trasformativo della cultura. Il progetto della Biblioteca nasce tre anni fa, da un protocollo d’intesa tra Capua il Luogo della Lingua Festival e l’ASL di Caserta, con l’impegno del dott. Gaetano De Mattia, direttore del Dipartimento di Salute Mentale.
«Quando alcuni ragazzi si sono avvicinati con entusiasmo e un autentico desiderio di partecipare alla vita culturale della città – racconta Giuseppe Bellone, direttore artistico del Festival – ho sentito con forza il dovere di far loro conoscere uno spazio per noi molto significativo: la Sala Lettura, con annessa biblioteca, all’interno del Centro diurno del Dipartimento di Salute Mentale di Capua, ospitato nello storico Palazzo Fieramosca. Uno spazio che abbiamo contribuito a creare e che, fin dall’inizio, è stato pensato come un presidio di cittadinanza attiva: un laboratorio vivo, aperto, dove gli utenti del Centro entrano in dialogo con editori, scrittori e cittadini di ogni età, grazie anche all’impegno dei volontari del Festival. È un esempio concreto di come la cultura possa curare, unire e generare legami, uscendo dai luoghi tradizionali per diventare relazione e trasformazione della comunità».
«Con iniziative come questa, il Centro Diurno intende aprirsi all’intera comunità, con un’attenzione particolare verso i giovani», afferma Gaetano De Mattia, Direttore dell’UOSM di Capua e Santa Maria C.V. e del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL Caserta. «Il Centro si propone come uno spazio vivo e accogliente, dove ogni giorno le persone possono trovare ascolto, spazio e nuove opportunità. Desidero esprimere la mia sincera gratitudine ai ragazzi che hanno scelto la sala lettura del Centro Diurno come punto di partenza per un progetto culturale volto a sensibilizzare su temi quali fragilità, confusione e confini, ma che include anche parole fondamentali come libertà e felicità, promuovendo così una vera inclusione sociale.»
«Stiamo attraversando una fase di profonda trasformazione» – afferma l’Assessore alla Cultura Vincenzo Corcione –. «Le nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale e l’evoluzione dei codici comunicativi stanno generando distanze tra le generazioni, spesso accompagnate da incomprensioni. Per questo, offrire ai giovani strumenti adeguati per esprimersi e spazi in cui farlo rappresenta una scelta tanto culturale quanto politica, oggi più che mai necessaria».
“SIAMO NOI” rappresenta anche una risposta concreta alla sfida dello spopolamento e della desertificazione culturale che colpisce tanti piccoli centri del Sud. Dove, spesso, mancano prospettive, servizi e visioni condivise, i giovani, terminato il percorso scolastico, sono spesso costretti a partire.
A presidiare il territorio rimangono solo gli anziani. Così si perdono tradizioni e identità locali. E muoiono i luoghi.
«Capua purtroppo non è immune a questo problema – conclude Giuseppe Bellone – Ma iniziative come questa dimostrano che un’altra strada è possibile: una strada fatta di partecipazione, ascolto, radicamento e coraggio. “SIAMO NOI” vuole essere la voce delle nuove generazioni che chiedono di essere ascoltate, non solo per raccontare il presente, ma per immaginare – e costruire – un futuro comune».