Giuseppe Girgenti premiato alla Marateale 2025: un filosofo tra le stelle del cinema

Nella straordinaria cornice della Marateale 2025, il filosofo Giuseppe Girgenti ha ricevuto uno dei premi più significativi della rassegna, conferito nella serata del 21 luglio presso l’elegantissimo Hotel Santa Venere. La sua presenza ha rappresentato un momento inusuale e altamente simbolico per un festival dedicato al cinema, segnando un punto d’incontro tra riflessione filosofica e industria creativa.

La giornata si era aperta alle 18:30 con la presentazione a Trecchina, nell’ambito di Marateale in Book, del suo ultimo volume: Umano, poco umano. Esercizi spirituali contro l’intelligenza artificiale. Un’opera che intreccia le domande più profonde sull’identità dell’essere umano, le sue fragilità e la minaccia — culturale, spirituale e simbolica — rappresentata dall’avanzata dell’intelligenza artificiale nel nostro immaginario e nei nostri mestieri.

Durante la cerimonia di premiazione, Girgenti ha voluto rendere omaggio a Francesca Rivetti Barbó, pioniera negli anni Settanta degli studi filosofici sull’intelligenza artificiale e sulla semantica computazionale. Rivetti Barbó, pensatrice raffinata e originale, è stata anche moglie del conte Stefano Rivetti, il mecenate visionario che contribuì allo sviluppo culturale e turistico di Maratea negli anni del suo splendore industriale. “Senza la cultura filosofica e linguistica di Francesca Rivetti Barbó — ha detto Girgenti — non avremmo avuto in Italia una precoce coscienza critica dell’intelligenza artificiale. E senza il genio imprenditoriale di suo marito, questa meravigliosa città non avrebbe conosciuto il suo rinascimento mediterraneo.”

Oggi, 22 luglio, il filosofo dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano tiene una lezione speciale nell’ambito della Masterclass della Marateale, rivolta agli studenti delle scuole di regia, recitazione e arte drammatica. Tema dell’incontro: L’impatto dell’intelligenza artificiale nel mondo del cinema e della televisione, un argomento sempre più urgente per chi lavora nel settore creativo. A dividere la scena con Girgenti ci sono nomi del calibro di Oliver Stone, Rupert Everett, Monica Guerritore e Carlo Verdone.

“L’emozione di incontrare Oliver Stone — ha confessato Girgenti — è stata enorme. Un mito della mia adolescenza. La prima cosa che mi è venuta in mente è che è stato l’unico regista ad aver portato Aristotele in un film, nel suo Alexander, come maestro del principe macedone.” Una battuta che ben rappresenta la cifra del filosofo: uno sguardo che attraversa i secoli, coniugando i classici e l’attualità, il pensiero critico e il cinema d’autore.