West Nile in provincia di Caserta: l’ASL attiva disinfestazioni straordinarie

Aumenta l’attenzione sanitaria in provincia di Caserta per la diffusione del virus West Nile, con diversi casi confermati nei territori costieri e interne misure straordinarie di disinfestazione attivate dall’ASL. I comuni dell’agro aversano hanno avviato interventi preventivi per arginare ogni possibile rischio.

I primi casi e l’intervento  dell’ASL

L’Azienda Sanitaria Locale di Caserta è intervenuta dopo l’accertamento di alcuni casi di infezione da West Nile, in particolare nell’area compresa tra Sessa Aurunca, Cellole e Orta di Atella. Il Dipartimento di Prevenzione ha disposto, con una nota ufficiale (prot. n. 0179525/DIR/DIP del 22 luglio 2025), un piano straordinario di disinfestazione larvicida e adulticida, affidato in via d’urgenza al Consorzio C.R.I.D.

I trattamenti sono stati programmati a partire dalle ore 22:00 del 23 luglio, con prosecuzione il giorno successivo, sotto la supervisione diretta delle autorità comunali. Il fine è quello di abbattere la presenza di zanzare adulte e impedire la proliferazione larvale in aree pubbliche e potenzialmente a rischio.

L’Agro aversano 

Diversi comuni dell’Agro Aversano hanno scelto di non attendere. A Casal di Principe, l’amministrazione ha sollecitato formalmente l’ASL per un intervento di disinfestazione e derattizzazione, sottolineando la necessità di una risposta rapida e coordinata.

Aversa, Carinaro ed altri comuni, intanto, hanno elaborato un piano di intervento.  Queste iniziative, seppur preventive, si collocano all’interno del quadro nazionale di vigilanza, che incoraggia le autorità locali ad attivare tempestivamente piani di contenimento, soprattutto in periodi climaticamente favorevoli alla proliferazione delle zanzare.

La strategia di contenimento

Il protocollo sanitario segue le linee del Piano nazionale per la prevenzione delle arbovirosi, che prevede azioni mirate a seconda dello stadio dell’infestazione:
• eliminazione dei ristagni d’acqua e bonifica ambientale;
• utilizzo di larvicidi nei tombini, canali e pozzetti non drenabili;
• interventi adulticidi in orario notturno, solo nei casi più critici;
• sensibilizzazione della popolazione all’uso di repellenti e dispositivi di protezione individuale (zanzariere, abiti lunghi);
• tracciamento e controllo sanitario di eventuali donazioni di sangue.

Secondo esperti come Matteo Bassetti, la prevenzione efficace passa soprattutto attraverso trattamenti larvicidi avviati nei mesi primaverili, quando il ciclo vitale delle zanzare è ancora allo stadio iniziale. Intervenire dopo i primi casi clinici, avverte, significa agire in ritardo. La diffusione del virus West Nile, trasmesso attraverso le punture di zanzara, è strettamente legata alle condizioni climatiche e ambientali. Con l’innalzamento delle temperature e l’aumento delle aree umide artificiali (fontane, bidoni, pozzetti), il rischio epidemico non può essere sottovalutato. In questo contesto, la sinergia tra enti locali, ASL e cittadini diventa essenziale. Disinfestazioni efficaci, comunicazione trasparente e comportamenti individuali responsabili possono fare la differenza tra un’emergenza contenuta e una diffusione incontrollata. Le prossime settimane saranno decisive. Ma, almeno in provincia di Caserta, la macchina preventiva si è messa in moto