Alle 10,25 del 2 agosto 1980, l’Italia tremò.

Nella stazione di Bologna, avvenne la strage più efferata di vittime civili.

L’Italia intera ricorderà il 2 agosto, la strage in tempo di pace più sanguinaria che sia mai accaduta nel nostro paese. Nonostante siano trascorsi 45 anni, l’Associazione vittime della strage di Bologna e le istituzioni, ricorderanno le vittime innocenti cadute per il solo caso di trovarsi nella stazione centrale del capoluogo emiliano alle 10,25 del 2 agosto 1980.

I fatti.

Erano le 10,25 del 2 agosto 1980 ed una potentissima esplosione devastò la stazione di Bologna, colpendola nella sala di aspetto di seconda classe, come se la mano neofascista avesse avuto remore a colpire per primi i viaggiatori più abbienti. L’esplosione procurò la morte ad 85 persone, vittime innocenti di una mano efferata, che collocò nella sala, una valigia colma di esplosivo. A seguito dell’esplosione altre duecento persone restarono ferite o mutilate, e l’evento ne segnò per sempre l’esistenza. La valigia, collocata su un tavolino, conteneva 23 kg di esplosivo formata da una miscela di 5 kg di tritolo e T4 detta «Compound B», potenziata da 18 kg di gelatinato di nitroglicerina, il tutto come successivamente appurato, di chiara origine militare. L’esplosione fu così violenta, da investire anche il parcheggio dei taxi esterno alla stazione, nonché la pensilina esterna ed un treno in sosta sul primo binario. Una delle vittime, la ventiquattrenne Maria Fresu, non fu mai ritrovata, per la probabile vicinanza alla bomba il suo corpo fu completamente distrutto, alcuni resti di Maria furono ritrovati soltanto il 29 dicembre 1980 sotto un treno partito da Bologna e diretto a Basilea.  Siamo nel periodo della cosiddetta “strategia della tensione”, ma senza ombra di dubbio, di strategia non vi fu nulla, se non il criminale obiettivo di far politica con il sangue di cittadini indifesi. A Bologna si consumò l’ultima strage dei neofascisti effettuate negli anni di piombo, tra le quali spicca anche quella di di piazza Fontana il 12 dicembre 1969, quella di piazza della Loggia il 28 maggio 1974 e la strage del treno Italicus del 4 agosto 1974.

Le responsabilità.

Gli inquirenti non fecero alcuna fatica a riconoscere la matrice neofascista, ma, depistaggi e burocrazia giudiziaria, allungarono di molto i tempi della verità. Solo nel 1995 fu emessa la sentenza, che condannò Valerio Fioravanti e Francesca Mambro e solo nel 2002 si aggiunge ai condannati Luigi Ciavardini mentre nel 2020 toccò in giudizio Gilberto Cavallini. I mandanti ovviamente furono altri e le ulteriori sentenze sulla strage, hanno chiarito che,  a dirigere gli assassini furono sicuramente servizi deviati dello stato in collegamento con la criminalità organizzata. Per queste ipotesi furono condannati, Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi. Mentre si aggiunse agli esecutori materiali la condanna di Paolo Bellini (ex Avanguardia Nazionale), che fu arrestato e portato in carcere nel luglio del 2023, in questi giorni lo stragista, sarebbe stato vittima di un attentato nel carcere di Cagliari dove sconta l’ergastolo.

Quest’anno la sentenza della Corte di Cassazione ha confermato la condanna definitiva di due esecutori dell’attentato di matrice neofascista. Si rafforza quindi la verità storica e giudiziaria, che ritiene quella strage un atto fascista ed eversivo, pensato per destabilizzare la democrazia italiana.

I soccorsi.

Le forze dell’ordine, i ferrovieri in servizio e non, medici, infermieri, volontari della Croce Rossa, semplici cittadini ed in particolare i vigili del fuoco, (che utilizzarono l’autobus 4030 della linea 37 quale presidio di pronto soccorso mobile fermo di fronte alla stazione), si adoperarono nella immane opera di soccorso, dei feriti e di quanti restavano intrappolati tra le macerie o non erano in grado, per le ferite subite di allontanarsi dal luogo dell’eccidio. Tutti i soccorritori, mostrarono il coraggio di chi all’opposto della mano e delle menti stragiste, ogni giorno è a fianco dei più deboli, con un senso del dovere, etico e morale, che mancò agli assassini.

Come ogni anno l’Emilia-Romagna e Bologna non vogliono dimenticare. La cittadinanza e le istituzioni saranno al fianco dei parenti delle vittime per ricordare quel vile gesto.

 

La Commemorazione.

Il Presidente della Regione, Michele de Pascale, ha dichiarato: “Da decenni la Regione è a fianco di chi si batte in nome della verità giudiziaria, familiari e inquirenti. Un impegno, che dobbiamo alla memoria di tutte le vittime innocenti, come doverosa è la ricerca della verità sulle responsabilità, i depistaggi e le connivenze che le sentenze di questi ultimi anni stanno finalmente facendo emergere. E che condividiamo con l’Associazione dei familiari delle vittime della strage alla Stazione di Bologna e il suo presidente Paolo Bolognesi, cui va davvero un ringraziamento colmo di gratitudine nel momento in cui si appresta a lasciare la guida dell’Associazione a Paolo Lambertini, a cui va l’augurio di buon lavoro. Con lui e con tutti loro non ci stancheremo mai di pretendere sia fatta piena luce su quell’attentato e sulla catena di comando che progettò, organizzò, finanziò e realizzò la strage”. Alla commemorazione si aggiungeranno i rappresentanti della Giunta regionale e dell’Assemblea legislativa, nonché Presidente, assessori regionali e rappresentanti dell’Assemblea legislativa.

Eventi in memoria della strage.

Venerdì primo agosto, l’assessora Isabella Conti ha commemorato, in ricordo dei bambini vittime della strage, presso il Centro sociale culturale Villa Torchi, in via Colombarola 40, a Bologna.

Sabato due agosto.

Dalle 6.30 alle 8.30, al Parco della Montagnola, piazza VIII Agosto, arrivo da tutta Italia delle staffette podistiche “Per non dimenticare il 2 agosto 1980” e delle staffette ciclistiche. Sarà presente l’assessora Roberta Li Calzi.

Dalle 8 alle 13, lo stand in piazza Medaglie d’Oro con il francobollo erinnofilo e  la cartolina commemorativa in occasione del 45°anniversario della strage.

Alle 8.30, nel cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio, il Sindaco incontra i familiari delle vittime della strage insieme alle massime autorità.

Interventi di: Matteo Lepore, sindaco di Bologna e della Città metropolitana e presidente del Comitato di Solidarietà alle vittime delle stragi; Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980; Michele De Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna; Anna Maria Bernini, Ministra dell’Università e della Ricerca.

Alle 9, da via Ugo Bassi, la partenza del corteo che giungerà alla stazione ferroviaria in Piazza delle Medaglie d’Oro per il momento commemorativo.

Alle 10, in Stazione Centrale, dal palco in piazza Medaglie d’Oro, intervento del presidente dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980, Paolo Bolognesi.

Alle 10.25, il triplice fischio del treno e minuto di silenzio in memoria delle vittime. Conclude il Sindaco di Bologna e della Città metropolitana Matteo Lepore.

Alle 10.50, in sala d’attesa della Stazione, deposizione di corone istituzionali alla presenza delle massime autorità.

A seguire, sul primo binario, deposizione di corone al cippo che ricorda il sacrificio del ferroviere Silver Sirotti, deceduto nella strage del treno Italicus. Sarà presente il sindaco Matteo Lepore.

Alle 11, dal primo binario, la partenza del treno straordinario per San Benedetto Val di Sambro, dove vi sarà la deposizione di corone alle lapidi che ricordano le vittime degli attentati ai treni Italicus e 904 Napoli-Milano. Alle 11.30, si terrà la commemorazione nella stazione di San Benedetto Val di Sambro, dove saranno deposte le corone ai piedi dei cippi che ricordano le vittime delle stragi Italicus e Treno 904 e un mazzo di fiori davanti alla lapide a ricordo del ferroviere Silver Sirotti. Saranno presenti l’assessore Daniele Ara, Enrico Di Stasi in rappresentanza della Città metropolitana e Maurizio Fabbri, presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna. Sul posto anche i Gonfaloni del Comune e della Città metropolitana di Bologna.

Alle 11.15, nella Chiesa di San Benedetto, in via dell’Indipendenza 64, la Santa Messa celebrata dal Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna. Saranno presenti l’assessore Simone Borsari, la consigliera delegata della Città metropolitana Sara Accorsi e il consigliere Francesco Critelli per l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna.

Alle 11.30, nella sede CO.TA.BO. di via Stalingrado 61, la deposizione di corone al monumento in ricordo dei tassisti deceduti il 2 agosto 1980. Saranno presenti l’assessore Michele Campaniello, il consigliere delegato della Città metropolitana Franco Cima e l’assessora regionale Irene Priolo.

Alle 17, al centro sportivo Biavati, in via William Shakespeare 33, Lo sport ricorda, partita di calcio fra le squadre: Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), CO.TA.BO. (Cooperativa Taxisti Bolognesi). Sarà presente l’assessora Roberta Li Calzi.

Alle 21.15, piazza Maggiore, l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale, Direttrice Oksana Lyniv, Maestro del coro Gea Garatti Ansini, eseguiranno i tre brani vincitori della XXXI edizione del Concorso Internazionale di Composizione 2 Agosto: “Che Silenzio!” di Jacopo Proietti; “Salmo 120” di Francesco Sottile; “Deus, Deus meus” di Teo Montero Rey.

Nella seconda parte del concerto, dopo la cerimonia di premiazione, verrà eseguita la Sinfonia n. 41 in Do maggiore K 551 (Jupiter) di Wolfgang Amadeus Mozart. Saranno presenti l’assessore Daniele Del Pozzo e la consigliera regionale Simona Lembi.

Il concerto sarà trasmesso in diretta da Rai 5 e da Radio Rai 3.

Alle 22.30, dopo il concerto in piazza Maggiore, Cantiere Bologna con l’Associazione tra i familiari delle vittime e il Comune prepongono una breve lettura dal titolo: Oggi sappiamo e abbiamo le prove, con l’obiettivo di spiegare con parole semplici gli ultimi sviluppi dell’inchiesta sulla strage del 2 agosto. Il testo è tratto da un capitolo del libro “La ragazza di Gladio” del giornalista Paolo Biondani. Introdotto da Aldo Balzanelli, Biondani leggerá il testo alternandosi con la giornalista Emanuela Giampaoli. La durata prevista è di 18 minuti. Sullo schermo della Cineteca scorreranno immagini coerenti con il testo.

Al termine della lettura, breve intervista all’avvocato di parte civile Andrea Speranzoni. A seguire, il passaggio delle consegne tra il presidente uscente dell’Associazione dei famigliari Paolo Bolognesi con il nuovo presidente Paolo Lambertini.