di Francesco Carissimo
Sono uno studente dell’ultimo anno del Liceo Classico “Pietro Giannone” di Caserta, e voglio raccontare com’è iniziato per noi il nuovo anno scolastico. Non con l’entusiasmo che dovrebbe accompagnare il ritorno tra i banchi, ma con un incubo chiamato traffico.
Da due giorni la città è completamente bloccata. La mattina, per arrivare a scuola, ci ritroviamo fermi in code interminabili: auto in colonna, autobus imbottigliati, motorini che provano a passare tra le macchine ferme.
Persino chi, come noi della succursale alla Saint Gobain, pensava di avere un accesso più agevole, si è trovato davanti lo stesso scenario: strade intasate e ritardi inevitabili
Il problema, però, non è solo degli studenti. È di tutti: dei lavoratori che arrivano tardi, dei cittadini che devono spostarsi per impegni quotidiani, di chi vive Caserta e vorrebbe una città più vivibile.
Non possiamo continuare a subire questa situazione. Servono soluzioni: più mezzi pubblici efficienti, una gestione migliore degli orari scolastici, piani di viabilità che riducano i colli di bottiglia, aree di sosta per gli autobus destinati al trasporto di noi studenti e che spesso paralizzano il traffico di interi quartieri. Non è una questione di comodità, ma di qualità della vita.
Da studente, ma soprattutto da cittadino, credo che Caserta meriti di meglio. E spero che la voce di noi ragazzi possa contribuire a far cambiare le cose.