Un meteorite di 4,5 miliardi di anni caduto in Italia

la Calabria tocca le origini del Sistema Solare

Un frammento di roccia extraterrestre, antico quanto il Sistema Solare, è precipitato nei mesi scorsi nei pressi di Scalea, in provincia di Cosenza. Era l’11 settembre del 2024 quando Maurizio Sassone lo trovò nella sabbia del suo stabilimento balneare.

La notizia, tenuta riservata per permettere un’approfondita campagna di analisi scientifica, è stata resa pubblica il 18 settembre 2025 durante il Congresso Nazionale Congiunto della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia e della Società Geologica Italiana, in corso a Padova.

La conferma arriva da Vanni Moggi Cecchi, mineralogista del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, che ha coordinato lo studio sul reperto. Si tratta di una condrite ordinaria, una tipologia di meteorite tra le più comuni, ma di straordinaria importanza scientifica. Il frammento misura circa 7 per 4 centimetri e pesa 189 grammi. Nonostante le dimensioni contenute, rappresenta un autentico tesoro per la comunità scientifica.

“Questo meteorite ci racconta com’era fatta la materia alle origini del nostro pianeta”, ha spiegato Moggi Cecchi. “È un frammento primitivo, una testimonianza che ci consente di guardare direttamente alla culla del Sole e dei pianeti.” Si tratta infatti di una roccia quasi immutata dai tempi in cui si formò il Sistema Solare, circa 4,5 miliardi di anni fa.

Il meteorite caduto a Scalea è il 48° ritrovato in Italia negli ultimi cinque secoli, un numero che ne sottolinea la rarità. L’evento conferisce alla piccola comunità calabrese un ruolo inaspettato nel racconto cosmico: un pezzo di storia universale ha trovato il suo approdo su una tranquilla costa del Sud Italia.

Il valore simbolico del ritrovamento è profondo. Stringere tra le mani questo frammento significa toccare la materia che ha visto nascere il Sole, che ha attraversato lo spazio interstellare per miliardi di anni prima di precipitare sulla Terra. È come se Scalea fosse diventata, per un istante, il punto d’arrivo di un messaggero silenzioso proveniente dall’alba dell’Universo.

Questo evento, più che una semplice scoperta scientifica, rappresenta anche un invito alla riflessione: ci ricorda che il legame tra la Terra e il cosmo è indissolubile. Ogni meteorite è una pagina della storia dell’Universo che si posa sul nostro pianeta, rivelandoci che le nostre origini affondano non solo nelle profondità terrestri, ma anche nella polvere delle stelle.

Il frammento sarà ora conservato al Museo di Storia Naturale di Firenze, dove continuerà a essere oggetto di studio e ammirazione. Intanto, Scalea entra di diritto nella mappa degli eventi cosmici, come città che ha accolto, seppur per un attimo, un viaggiatore millenario proveniente dallo spazio profondo.

Il Sindaco Mario Russo ha inviato al Direttore del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze una formale richiesta affinché il reperto possa essere concesso in prestito temporaneo per una mostra a Scalea.