Si è tenuto ieri, 22 Settembre, in tutte le regioni d’Italia, lo sciopero generale per Gaza, indetto dall’Unione Sindacale di Base, che ha interessato diversi settori, dai trasporti alla scuola, per esprimere vicinanza al popolo palestinese e chiedere la fine delle operazioni militari nella Striscia di Gaza, definite dai manifestanti “un genocidio sotto gli occhi dell’Occidente”.
La manifestazione è nata come una risposta dinanzi all’inerzia delle istituzioni italiane ed europee di fronte al conflitto e migliaia di persone sono scese in piazza, da Nord a Sud, per sposare tale causa, ma non sono mancati momenti di tensione e gravissimi episodi di violenza in diverse parti d’Italia.
A Torino e Pisa ci sono stati disagi, fortunatamente, non perdurati.
Bologna, con l’autostrada bloccata, Roma, tra i disagi in stazione e la Tangenziale occupata, sono state paralizzate per ore.
Gli scontri più gravi si sono verificati a Milano, dove il lungo corteo pacifico è diventato ricco di tensione, culminata, alla stazione centrale, in una lotta con le forze dell’ordine, il cui bilancio è risultato essere di circa 60 agenti feriti o contusi ed il fermo a diversi manifestanti.
I manifestanti hanno scavalcato le inferriate della Stazione, preso d’assalto la Galleria, distruggendo vetrate, usando idranti contro la polizia, lanciando sedie, fioriere, cartelli stradali e impalcature edili. Un inferno, con i poliziotti praticamente assediati per difendere i turisti e gli operatori della stazione costretti a liberare l’area.
Di fronte alla crudeltà di tali scene, il Ministro Attilio Fontana ha dichiarato un deciso “No alla violenza come forma di comunicazione”
Anche la Premier Giorgia Meloni ha espresso la sua condanna: “Pro Pal, “sedicenti “pacifisti” che devastano la stazione e generano scontri con le forze dell’ordine. Violenze e distruzioni che nulla hanno a che vedere con la solidarietà e che non cambieranno di una virgola la vita delle persone a Gaza, ma avranno conseguenze concrete per i cittadini italiani, che finiranno per subire e pagare i danni provocati da questi teppisti”.