Camorra in manette: 5 arresti al Parco Verde

il clan Ciccarelli-Sautto gestiva droga ed estorsioni anche dal carcere

Caivano (Napoli) – Nuovo duro colpo alla criminalità organizzata: i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque persone, tutte ritenute gravemente indiziate di far parte del clan Ciccarelli-Sautto.

Le accuse sono pesanti: associazione di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, entrambe aggravate dalla modalità mafiosa.


Il clan Ciccarelli-Sautto: potere criminale tra spaccio, estorsioni e controllo del territorio

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno portato alla luce l’attività criminale ancora attiva del clan Ciccarelli-Sautto, che continua a esercitare un’influenza capillare nel territorio di Caivano e nei comuni limitrofi, con un occhio particolare al famigerato Parco Verde.

Secondo quanto emerso, il gruppo non solo controllava le attività economiche locali e imponeva il pizzo, ma gestiva e riforniva le principali piazze di spaccio con varie tipologie di droga, garantendo continuità operativa anche dall’interno del carcere.


Il boss comandava dal carcere: in cella dal 2014, continuava a dare ordini al clan

Uno degli aspetti più inquietanti emersi dalle indagini riguarda la catena di comando del clan: il presunto capo dell’organizzazione, sebbene detenuto dal 2014, continuava a impartire direttive agli affiliati dall’interno del carcere, orchestrando operazioni legate sia allo spaccio di droga che alle estorsioni.

La struttura criminale si sarebbe mostrata stabile, organizzata e ben radicata, capace di gestire un sistema illecito efficiente e silenzioso, che per anni ha continuato a generare profitti e terrore.


La Procura: “Controllavano tutto: economia, droga, territorio”

In una nota ufficiale, la Procura di Napoli ha sottolineato come il clan Ciccarelli-Sautto esercitasse un controllo pervasivo su più settori della vita cittadina:

“L’organizzazione esercitava il controllo delle attività economiche e delle richieste estorsive sul territorio, rifornendo in modo sistematico le piazze di spaccio del Parco Verde e delle aree limitrofe.”


Lo Stato stringe la morsa

L’operazione rappresenta l’ennesimo passo della DDA per spezzare il potere delle famiglie camorristiche che infestano l’area nord di Napoli, ma dimostra anche la resilienza e l’adattabilità di queste organizzazioni, che riescono a mantenere il controllo anche in condizioni estreme, come la detenzione del vertice.