Ad ottobre è uscito Baraka, il nuovo singolo di Selma Ezzine.

Una nuova produzione discografica targata Show Management e Plamanco SL. Nel brano un amore giunto al termine e la voglia di riscatto per provare a ricominciare.

Una nuova produzione discografica per Show Management e Plamanco SL, dove la meravigliosa Selma Ezzine, racconta una storia d’amore vissuta intensamente ma giunta ormai al termine. Il singolo Baraka, scritto da Ezzine – Marcos A. Anzovino, è uscito da qualche giorno su tutte le piattaforme di distribuzione digitale. La nota artista di origini marocchine mostra ancora una volta le sue capacità canore in un brano dal sapore “Pop, afro-beat, Hip hop e Gnawa” con tessuti sonori molto particolari, travolgenti, dovuti alle contaminazioni provenienti dalle sue origini. Il testo ci restituisce questa dualità amorosa tra i personaggi della storia. Nella parte in italiano la protagonista esprime con forza la sua volontà di aver voluto a tutti i costi questa storia d’amore e viene fatto emergere il sentimento di determinazione verso questo obiettivo. Dall’altra invece, viene fuori, nella sua madrelingua, tutto l’aspetto più “tenero” della circostanza, dove sentiamo l’anima di Ezzine vibrare ad una “frequenza d’onda” molto più alta proprio perché emerge il sentimento più puro e la volontà di “lasciare andare la persona amata senza doverla bloccare o trasformare”. Si nota anche la sensazione che sia un amore ormai impossibile perché un po’ “raffreddato”. Si percepisce una “asincronia”, quasi come nel film “Sliding Doors”, nella volontà di andare avanti. Osservando la situazione proposta nel testo sembra che la volontà di intraprendere questa storia sia una decisione complessa perché uno dei due protagonisti non ha più le stesse intenzioni forse per la mancanza di attenzione riservata in precedenza. Un sound davvero molto particolare dove il tappeto elettronico ci da una solida base che con fluidità lascia scorrere il brano senza creare nessun urto o sensazione spiacevole e fermandosi solo nella parte del bridge. Lo strumento a corda che arpeggia, probabilmente un Oud acustico, strumento tipico della tradizione marocchina, missato a sonorità più occidentali, apre, accompagna e chiude il brano musicale. Il Sintir è l’elemento di collegamento tra i due Stem musicali, appena citati, ed infatti copre benissimo la parte bassa del mix tra sezione percussiva e il resto dell’arrangiamento su cui si appoggia la voce cosi elegante di Selma. Fin dall’inizio del brano, nel DNA della voce di Selma, si percepisce una grande potenza emotiva, che ci tiene agganciati alla storia raccontata e ci rende partecipi prima del suo “dolore”, della sua “irrequietezza”, poi ci mostra invece la sua forza nel raccogliere i “cocci” e ricominciare a guardare avanti. Le sonorità e i tessuti sonori che si intrecciano nella parte vocale sono riconducibili un po’ a Madame, Angelina Mango, Beyoncé. Insomma ancora un prodotto musicale di successo, un mix di “ingredienti” vincente che è ben interpretato dalla bellissima Selma Ezzine. Una giovanissima artista, classe 2004, che ha già dimostrato di valere tanto e saper ottenere ottimi risultati. Già alle spalle un successo televisivo con le interpretazioni di Greatest Love of All di Whitney Houston, “One”degli U2 in duetto con NEK, “Lady Marmelade” insieme a Big Mama, che le hanno fornito la possibilità di conquistare la prima posizione nel programma su Rai 1 “Dalla strada al palco”. Ad Maiora!