Caserta – Il 31 ottobre 2025, nella splendida cornice della Prefettura di Caserta – Palazzo Acquaviva, si terrà la Giornata di approfondimento sul disagio giovanile e i fenomeni di violenza di gruppo, promossa dalla Delegazione FAI di Caserta nell’ambito delle celebrazioni per i cinquant’anni del Fondo per l’Ambiente Italiano.
L’iniziativa, dal titolo “L’arte incontra la cittadinanza attiva tra responsabilità e ricerca”, unisce il linguaggio dell’arte e della cultura all’impegno civile, invitando la comunità a una riflessione condivisa sul ruolo educativo delle istituzioni e sul valore della prevenzione.
I saluti istituzionali saranno affidati a Lucia Volpe, Prefetto di Caserta, a S.E. Mons. Pietro Lagnese, Vescovo di Caserta, a Carlo Manzi, Presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Caserta, e a Dante Specchia, Capo delegazione FAI Caserta.
A moderare l’incontro sarà la giornalista Lidia Luberto.
Tra i relatori, la psicologa e psicoterapeuta Rosa Cappelluccio, Presidente della Fondazione I figli degli altri, che offrirà un’analisi del fenomeno della violenza giovanile attraverso un approfondimento psicologico e clinico con laboratorio esperienziale; e Maria de Luzemberger Milnersheim, già Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, che delineerà le prospettive normative e giuridiche relative al disagio giovanile.
Alle ore 11.00 seguirà una tavola rotonda con la partecipazione di Adele Vairo, Dirigente del Liceo “A. Manzoni” di Caserta e Presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Dirigenti della Scuola; di don Domenico Pontillo, Presidente della Pastorale Giovanile della Diocesi di Caserta; dell’avvocata e scrittrice Annalisa Senese e di Ketty Migliaccio, Delegata provinciale Eventi locali FAI Caserta.
A conclusione dei lavori, alle ore 12.00, si terrà un “Giardino Peripatetico”, un cammino narrante di condivisione nel giardino della Prefettura, seguito alle 12.45 da una visita guidata alla Chiesa di Sant’Elena di Caserta.
Questa giornata rappresenta un’occasione preziosa per unire la riflessione sul disagio giovanile alla riscoperta del patrimonio culturale, restituendo al FAI la sua funzione più autentica: essere ponte tra memoria e futuro, tra educazione e bellezza.
Un dialogo aperto tra istituzioni, scuola e cittadinanza che pone le basi per una comunità più consapevole, capace di ascoltare e di prendersi cura delle nuove generazioni.
