Napoleone, il pastore maremmano, ucciso a colpi di fucile

Dolore e sconcerto scuotono la comunità di Torchiara in provincia di Salerno dopo la tragica morte di Napoleone, un pastore maremmano, custode del gregge di una famiglia che gestisce un’azienda agricola locale. Il fedele cane è stato ucciso a colpi di fucile, presumibilmente a piombini, con un unico, fatale colpo al petto, sferrato all’interno della proprietà dei padroni. Un gesto volontario e mirato, perpetrato da un autore tuttora ignoto, che evidenzia una crudeltà inaudita.

La Voce Straziante del Proprietario

L’amarezza e lo sgomento della famiglia sono stati affidati a un commovente post sui social, che ha rapidamente fatto il giro del web: “A chi lo ha ucciso voglio dire che, Napoleone non era solo un cane,” si legge. “Era il custode del nostro gregge, l’anima silenziosa delle nostre giornate in campagna. Da cucciolo ha vegliato su di noi, sulle nostre pecore, sulla nostra casa.”

Il messaggio prosegue con parole che toccano nel profondo, descrivendo il vuoto lasciato: “Oggi il recinto è muto. Le pecore lo cercano, ma lui non risponde. Perché ieri notte qualcuno ha premuto un grilletto e gli ha sparato dritto al petto, all’interno della nostra proprietà. Non era un bersaglio. Non era un pericolo. Stava solo facendo il suo dovere: proteggere ciò che amava.”

Un Appello per Giustizia e Rispetto.

Il gesto non ha solo tolto una vita, ma ha ferito profondamente una famiglia e la sua storia: “Chi ha sparato ha deciso che la sua vita non valeva nulla. Ma ha tolto molto più di una vita: ha strappato un pezzo della nostra famiglia, della nostra storia, del nostro lavoro. La campagna non è terra di nessuno. La vita non è un diritto che si prende con un’arma. Il rispetto sembra essere diventato un lusso… ma noi lo chiediamo a gran voce: rispetto per chi lavora, per chi custodisce, per chi vive qui ogni giorno.”